Riciclaggio, sequestrate ville di imprenditori a Orentano

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Ci sono due ville di pregio a Orentano tra i beni che la Guardia di Finanza di Lucca ha sequestrato a due imprenditori del comune di Castelfranco che operano nella provincia di Lucca, padre e figlio, nell’ambito dell’operazione Monopoly. Il sequestro preventivo ha riguardato beni mobili e immobili per oltre 3,7 milioni di euro.

Secondo le indagini della Gdf, i due titolari di un’azienda che si occupava di materie plastiche della Piana lucchese sarebbero responsabili di riciclaggio e autoriciclaggio, conseguenti al fallimento pilotato dell’azienda avvenuto tra il 2013 e il 2014. (continua a leggere dopo il video) 

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I fondi distratti dall’azienda secondo gli inquirenti sarebbero stati utilizzati per accumulare un patrimonio immobiliare che si presume illecitamente accumulato sarebbe stato celato attraverso la costituzione di un apposito trust. Tra i beni oggetto di distrazione si annoverano denaro per circa 2,5 milioni di euro, quote societarie per circa 100mila euro, beni mobili e due ville di pregio nel comune di Castelfranco di Sotto a Orentano, due appartamenti nella città di Lucca, numerosi appezzamenti di terreni adibiti a uliveto e vigneto e un’autovettura. In particolare le ville di Orentao di elevato pregio sono due grandi immobili una da 12 stanze e l’altra da 7 vani in posizione panoramica, di valore estremamente elevato. Le accuse mosse dalla guardia di finanza sono in questo filone di indagini riciclaggio e autoriciclaggio, effetti della presunta distrazione di capitali dall’azienda fallita. Secondo la finanza e gli inquirenti, infatti, come nel gioco del Monopoli i due imprenditori attraverso un “percorso” costituito ad hoc per eludere ogni tipo di controllo, avrebbero utilizzato i soldi distratti illegalmente dal fallimento per acquisire prestigiose proprietà immobiliari. Ma le numerose operazioni finanziarie e speculative poste in essere nel gioco reale hanno consentito ai due imprenditori di creare un vero e proprio impero economico, derivante dalla sottrazione dalle casse aziendali di denaro per oltre 5 milioni di euro. Le fiamme gialle negli ultimi giorni di indagine addirittura hanno fermato un’operazione messa in atto dai due, che prevedeva il trasferimento di 2 milioni e 250 mila euro sul conto di una banca nel Principato di Monaco, soldi che per quanto ricostruito dagli inquirenti arrivavano dalle casse della società decotta.
Al termine delle indagini, durate oltre due anni, sono stati sequestrati beni mobili ed immobili per un valore complessivo di 3,7 milioni di euro e i due imprenditori sono stati denunciati alla locale procura per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio.

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