Aggressione omofoba, Nardini (Pd): “Diffondere la cultura dei diritti”

La solidarietà della consigliera regionale al ragazzo aggredito

Aggressione omofoba ai danni di un cittadino di Santa Croce sull’Arno, solidarietà arriva anche dalla consigliera regionale del Pd, Alessandra Nardini: “Spero che le indagini delle autorità competenti – dice – chiariscano presto la dinamica, assicurando i colpevoli alla giustizia. Siamo nel 2020 e succede ancora, nonostante in questi anni, anche grazie all’approvazione della legge sulle unioni civili, si sia provato a rendere il nostro Paese più civile, ma resta ancora tantissimo da fare”.

“È vile e schifoso – prosegue la nota della consigliera – che una donna o un uomo vengano discriminati e offesi per il proprio orientamento sessuale, figuriamoci quando si arriva a una ignobile violenza fisica. Esprimo solidarietà e vicinanza al ragazzo e gli garantisco che ci batteremo ancora di più perché tutto ciò non si ripeta. In questo paese non abbiamo ancora approvato una legge contro l’omotransfobia: è un grave vuoto da sanare, per cui spero che le piccole aperture emerse in queste settimane si trasformino in azioni concrete. Siamo in estremo ritardo e lo sdegno non basta più. Non possiamo ignorare l’importanza centrale di educare le giovani generazioni, a partire dalla scuola, al rispetto incondizionato delle differenze, senza proteggere pregiudizi e discriminazioni dietro il rischio inventato di una presunta teoria gender”.

Soprattutto noi, donne e uomini delle istituzioni – conclude – dobbiamo diffondere una cultura del diritto a essere ciò che si è. Per questo ci tengo a ringraziare le sindache Giulia Deidda e Sara D’Ambrosio che subito hanno condannato il gesto a nome suo e di tutta la comunità di Santa Croce sull’Arno e Altopascio, e hanno dichiarato che esporranno la bandiera rainbow nel municipio.  Vi sembrerà scontata questa presa di posizione. Dovrebbe esserlo, ma voglio ricordare che a pochi chilometri le giunte di Pisa e di Cascina, guidate da Conti e dall’allora sindaca Ceccardi hanno condotto battaglie in tutt’altra direzione, come l’uscire dalla Rete antidiscriminazioni, il boicottare le unioni civili, il promuovere l’osservatorio contro l’ideologia gender. La battaglia contro l’omofobia, insomma, è ancora assolutamente necessaria e va condotta con nettezza, ovunque, per il rispetto, la libertà e i diritti, anche il diritto alla sicurezza, di tutte e di tutti”.

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