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Vietato giocare in tabaccheria, ordinanze in Valdera ed Empolese Valdelsa

18 marzo 2020 | 18:00
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Vietato giocare in tabaccheria, ordinanze in Valdera ed Empolese Valdelsa

La consigliera nazionale Nardini chiede di estendere il provvedimento a tutto il Paese

“L’unica vera fortuna da inseguire in questi tempi bui, è fare in modo che tutti i cittadini comprendano l’importanza di seguire comportamenti rispettosi e responsabili per riuscire a superare l’emergenza coronavirus che sta profondamente incidendo sulla vita dei nostri paesi e delle nostre città”. Per questo i sette sindaci dell’Unione Valdera hanno scelto di vietare le lotterie istantanee e la vendita di gratta e vinci nelle tabaccherie dei comuni di Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme Lari, Palaia e Pontedera.

Oggi 18 marzo, a loro si sono uniti anche gli 11 sindaci dell’Empolese Valdelsa, Fucecchio compreso, pronti a firmare le ordinanze per sospendere le attività di gioco e di conseguenza la vendita all’interno di tabaccherie ed edicole, andando così a rafforzare le disposizioni contenute nel Decreto del presidente del consiglio dei ministri dell’11 marzo.

“Stiamo dicendo ai cittadini – spiegano i sindaci – di rimanere in casa in tutti i modi possibili e immaginabili e quindi figuriamoci se possiamo tollerare che durante un’emergenza sanitaria che sta mettendo a rischio la vita di tantissime persone ci possa essere qualcuno che viola le leggi per andare ad acquistare i gratta e vinci. Sono situazioni inaccettabili. Le nostre amministrazioni sono impegnate da tempo nello scoraggiare il gioco con iniziative e campagne informative realizzate insieme alle associazioni e alla Società della Salute per combattere la ludopatia, una malattia che purtroppo sta colpendo troppe persone anche nel nostro territorio. Oggi abbiamo un motivo ancora più grande per farlo.

Non possiamo proprio permetterci che ci sia chi mette a rischio la propria salute e quella degli altri per recarsi a giocare e, visto che troppo spesso richiami e ammonimenti non sono sufficienti, abbiamo deciso di passare alle vie di fatto. Firmeremo ordinanze che sospendano la vendita dei giochi all’interno di attività che, lo ricordiamo ancora una volta, devono essere aperte soltanto per beni e servizi di prima necessità. Le tabaccherie in questo periodo hanno un ruolo ancor più importante, fornendo servizi molto utili come, ad esempio, pagamenti a distanza o la stampa dei moduli di autocertificazione. La nostra battaglia, ovviamente, è contro il gioco, non certo contro gli esercenti che lavorano con grande impegno”.

In questi giorni iniziative analoghe sono già state presa da città come Bergamo e Prato da altri comuni più piccoli. “Anche noi abbiamo deciso di andare in questa direzione e di farlo tutti insieme per mandare un messaggio chiaro ai cittadini. Si esce da casa solo per motivi strettamente necessari. Chi pensa al gratta e vinci è un irresponsabile che vuol giocare con la salute e la vita degli altri”.

“Condivido pienamente – ha detto la consigliera regionale Alessandra Nardini – la presa di posizione di alcuni sindaci e di Stefano Vaccari, responsabile nazionale organizzazione del Partito Democratico sullo stop al gioco d’azzardo nelle tabaccherie dove è possibile acquistare gratta e vinci e giocare a Lotto, Superenalotto e altri giochi leciti, nonostante l’emergenza sanitaria e le misure anti contagio previste nell’ultimo Dpcm. Il rischio che il maggior tempo a disposizione delle persone possa incentivare i giocatori è concreto. Dobbiamo scongiurare la possibilità pericolosa che, in un momento anche economicamente difficile come quello che stiamo attraversando, le persone possano disperdere le proprie risorse in questa attività.

Per questo, chiedo al Governo nazionale di sospendere per la durata delle misure contro il covid 19 emanate della Presidenza del Consiglio dei Ministri, tutte le modalità di gioco d’azzardo a cui è possibile accedere recandosi nelle tabaccherie. Attività come l’acquisto di gratta e vinci, il gioco del Lotto e del Superenalotto non possono essere certo definite di prima necessità, pertanto la loro persistenza è un non senso a cui auspico si possa porre al più presto rimedio. Nel fare questa proposta voglio sottolineare il sostegno di don Armando Zappolini, portavoce della campagna contro l’azzardo Mettiamoci in gioco, direttore della Caritas diocesana e da anni impegnato in questa battaglia”.

“In una situazione di grande emergenza come quella che stiamo vivendo – chiosa la consigliera – è compito dello Stato estendere ogni forma di misura precauzionale per difendere la salute delle persone, in questo caso dalla diffusione del covid 19”.