“Una rete di legalità per proteggere lavoratori e imprenditori”: sindaci e prefetti contro le infiltrazioni mafiose nel Distretto

Le prefetture di Pisa e Firenze parteciperanno al prossimo Tavolo di Distretto a metà giugno

“In questa fase, più che mai occorre tenere gli occhi ben aperti costituendo una rete di legalità che metta al centro lavoratori e imprenditori, sono loro le nostre antenne sul territorio”. Lo hanno detto i 6 sindaci dei comuni del Comprensorio del Cuoio Castelfranco di Sotto, Fucecchio, Montopoli Valdarno, San Miniato, Santa Croce sull’Arno e Santa Maria a Monte al termine di un incontro in video conferenza con i prefetti di Pisa Giuseppe Castaldo e di Firenze Laura Lega.

L’incontro, oggi 22 maggio alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci, ha voluto approfondire i temi legati al contrasto alle infiltrazioni mafiose nel distretto industriale di Santa Croce sull’Arno a seguito della lettera che i primi cittadini avevano inviato nei giorni scorsi ai prefetti (qui), dopo aver appreso dell’operazione antimafia denominata Vello d’Oro 2 (qui).

Nell’incontro di questa mattina, i prefetti hanno ribadito come da parte delle strutture che dirigono ci sia da sempre “una sensibilità particolare verso questo tema e che venga svolto un lavoro costante, spesso nell’ombra, per contrastare ogni fenomeno malavitoso. C’è quindi la massima attenzione su questo territorio a cavallo delle province di Firenze e Pisa che vede migliaia di imprese lavorare in settori strategici del Made in Italy, come quello della pelle e della calzatura”. Le due prefetture parteciperanno al prossimo Tavolo di Distretto che si terrà a metà giugno insieme a tutti gli attori del territorio, dagli enti locali alle associazioni di categoria passando per imprenditori e sindacati.

“E’ stato un incontro positivo e fruttuoso – per i sindaci – nel quale abbiamo invitato i prefetti al nostro tavolo di Distretto. Abbiamo ricevuto anche ampie rassicurazioni sull’incessante impegno a garanzia del nostro tessuto economico. Nessun territorio in Italia è immune da infiltrazioni mafiose ma se lavoriamo tutti con particolare attenzione alla prevenzione, rafforzando la consapevolezza dei rischi che sono presenti in questo momento di crisi, possiamo difendere la nostra imprenditoria e un tessuto produttivo, quello del Comprensorio del Cuoio, che ha già dato prova di grande coesione”.

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