Opere d’arte rubate per 100mila euro, denunciate 2 persone foto

C'è anche uno stemma araldico trafugato a Calcinaia

I carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Firenze hanno recuperato 4 opere d’arte rubate nelle province di Lucca, Arezzo e Pisa. I militari hanno anche denunciato 2 persone per ricettazione e hanno restituito ai legittimi proprietari la refurtiva, il cui valore è stimato in 100mila euro.

Una delle 4 opere è uno stemma araldico del XVIII secolo rubato tra il 2014 e il 2017 dalla chiesa della Compagnia di San Michele Arcangelo di Calcinaia recuperato nel corso di un’indagine avviata a gennaio 2018 a seguito di una segnalazione pervenuta dalla soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno. L’opera, di particolare pregio, raffigura lo stemma della famiglia Del Corso che nella prima metà del Settecento finanziò la costruzione dell’altare e della balaustra della chiesa ed era stata vista esposta all’interno di un’attività commerciale, saldamente ancorata al muro.

Inizialmente, la consultazione della banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande banca dati al mondo di opere d’arte rubate gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, non aveva portato a niente. Vista la particolarità dello stemma araldico, però, i militari del reparto specializzato dell’arma hanno fatto altri accertamenti sul bene attraverso lo studio del disegno e della qualità del materiale pervenendo, con riscontri documentali, all’esatta provenienza dell’opera che era stata denunciata come rubata solamente a seguito delle risultanze investigative emerse. Del furto, infatti, nessuno se ne era accorto. L’opera, inizialmente collocata sopra la porta di accesso alla sacrestia, unitamente a uno stemma gemello, nel 2014 veniva rimossa dalla sua posizione e accantonata nei pressi per consentire l’installazione di un presepe meccanico realizzato da alcuni parrocchiani. Il titolare dell’attività commerciale è stato ritenuto in buona fede.

Sempre dalla consultazione della banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, a seguito della verifica richiesta dall’ultimo possessore dell’opera, un 64enne professionista fiorentino risultato acquirente in buona fede, veniva recuperata una scultura in terracotta raffigurante “Madonna col Bambino”, inizi XVI secolo, attribuita al maestro Agnolo di Polo, scultore toscano di scuola verrocchiesca. La scultura di Agnolo di Polo venne asportata il 23 maggio 2004 da una cappella privata di Arezzo. I proprietari denunciarono l’episodio ad una locale caserma della Guardia di Finanza che inviò la documentazione relativa al furto e la fotografia del bene asportato al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Le indagini consentivano di appurare che negli anni a seguire l’opera veniva commercializzata più volte in buona fede tra appassionati d’arte residenti in Toscana e nel Lazio. Un pensionato residente a Roma, oggi 82enne, è stato denunciato per ricettazione.

Infine, in un’abitazione di Salerno, sono stati recuperati due dipinti olio su tela del XVII secolo a forma ottagonale raffiguranti “Giale e Sisara” e “Giuditta e Oloferne”, attribuiti a Pier Dandini rubati nel 1984 da un’abitazione privata di Lucca. Le opere, in vendita in una casa d’aste napoletana estranea all’illecito, sono state individuate dai militari del reparto specializzato dell’Arma nel corso di controlli su siti web specializzati. Il mandante a vendere, un 47enne imprenditore salernitano, è stato denunciato per ricettazione.

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