Concerie, chiesta la riapertura del tavolo imprese-Regione

Roberto Lupi, in rappresentanza dell’associazione conciatori di Santa Croce, ha parlato della nomina di un consulente super partes

Riattivare subito i tavoli tecnici di confronto tra il mondo della conceria e la Regione con l’obiettivo di prevenire futuri problemi e migliorare la situazione attuale. Questa la richiesta arrivata con voce unanime dai rappresentanti dell’associazione dei conciatori di Santa Croce, di Ponte a Egola, dell’Unione nazionale dell’industria conciaria, di Federmoda e di Assa, società cooperativa consortile che sono stati ascoltati questo pomeriggio in commissione Sviluppo economico, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd).

La richiesta è stata presa in carico dalla presidente Bugetti che ha spiegato “negli anni c’è stata sinergia tra pubblico e privato con investimenti fatti dalle stesse associazioni che hanno visto vigilanza e controllo della Regione. Questo percorso oggi non deve interrompersi ma deve essere ancora più attento, rispetto al passato”. “L’indirizzo da parte della commissione – conclude Bugetti – è far sì che i tavoli come quelli sull’economia circolare e sulla classificazione dei rifiuti speciali, vengano ripresi, aggiornati e sia data loro una nuova spinta”.
La presidente ha spiegato che “la necessità di fare questa audizione deriva da un accadimento che ha intaccato l’immagine del comparto”.

Roberto Lupi, in rappresentanza dell’associazione conciatori di Santa Croce ha parlato della nomina di un consulente super partes a livello internazionale al quale il mondo conciario si è affidato per fare chiarezza e per dimostrare che “il fiore all’occhiello della loro attività è l’ecosostenibilità”. “Non ci vogliamo nascondere – ha detto – i nostri impianti sono aperti e monitorati 24 ore al giorno”. Sulla stessa linea anche gli interventi di Michele Matteoli dell’associazione conciatori di Ponte a Egola, Fabrizio Nuti dell’unione nazionale dell’industria conciaria e dei rappresentanti di Assa che hanno chiesto un tavolo di lavoro per garantire il rispetto delle norme. Anche Rossella Giannotti della Cna Federmoda ricorda che “il sistema della concia si basa su una filiera produttiva” quindi “vorrei che tutte le misure che verranno adottate guardassero con attenzione proprio a questa filiera”.

Il vicepresidente della commissione Vittorio Fantozzi (FdI) ha parlato di “chiarezza di fondo sulle cose da fare”, della “necessità di mettersi a difesa e tutela di uno dei sistemi produttivi”. “Il nostro obiettivo – ha detto Elena Meini (Lega) – è tutelare il comparto che dal punto di vista mediatico ne è uscito con una brutta immagine con conseguenze negative sul territorio”. Irene Galletti (M5S) si è soffermata sulla prospettiva di migliorare soprattutto gli aspetti che riguardano lo smaltimento degli scarti e dei fanghi anche grazie alla tecnologia.

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