Dall’evasione fiscale al falso: un anno intenso di attività per la Guardia di finanza di Pisa foto

Il bilancio nel giorno della festa del corpo alla presenza del prefetto Castaldo

Tempo di bilanci, in occasione della festa del corpo, per la Guardia di finanza di Pisa.

Le celebrazioni di questa mattina (23 giugno) in forma ristretta, nella sede del comando provinciale di Pisa, alla presenza del prefetto di Pisa, Giuseppe Castaldo, sono state precedute dalla deposizione di una corona d’alloro al monumento in memoria dei finanzieri pisani caduti nell’adempimento del dovere.

Guardia di finanza: impegno a tutto campo contro la criminalità economica e organizzata

Nel corso dell’anno 2020 il comando provinciale della Guardia di finanza di Pisa ha controllato 3260 soggetti e 7563 esercizi commerciali al fine di assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia ed eseguito 594 interventi ispettivi e 315 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del paese.

Lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali

Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.

Sul versante della lotta all’evasione fiscale, con l’operazione Eleven Hours, scaturita da una attività di indagine delegata dalla procura di Pisa, è stato accertato un caso che ha portato alla esecuzione di una misura cautelare personale nei confronti di un imprenditore di etnia cinese, titolare di una azienda della provincia, per il reato di sfruttamento del lavoro a danno di 9 lavoratori di origine indiana e pakistana.

Con l’operazione Case Nostre invece, è stato accertato l’utilizzo di fatture false per 4.846.800 euro, con una evasione d’imposta pari ad 15.766.000 euro. Nel corso della stessa indagine, sono stati sottoposti a sequestro 10 immobili per un valore di oltre 4 milioni di euro e contestato il reato di autoriciclaggio.

Analogo risultato, con l’operazione Ghost Iron, che ha fatto emergere un articolato sistema di frode con il quale sono stati evasi 5.518.000 euro ed emesse fatture per operazioni inesistenti per un importo di 11.773.000. L’indagine si è conclusa con l’esecuzione di una misura di custodia cautelare nei confronti di 3 soggetti e con la denuncia di altri 12 responsabili.

Complessivamente, sono state eseguite 44 indagini di polizia giudiziaria per frode fiscale, al termine delle quali sono state avanzate all’autorità giudiziaria proposte di sequestro per reati in materia di imposte dirette e Iva, per oltre 48 milioni di euro.

Merita di essere segnalata l’operazione Petroloro che, con la collaborazione del locale Ufficio delle dogane, ha sgominato un’associazione a delinquere dedita al traffico di prodotti energetici per autotrazione, immessi sul mercato in evasione di accisa, all’autoriciclaggio dei relativi proventi illeciti, alla contraffazione di pubblici sigilli e alla falsità in atti pubblici. All’esito delle indagini, la locale autorità giudiziaria ha disposto l’esecuzione di 20 misure cautelari personali oltre il sequestro preventivo di 3 società, 20 conti correnti, 103 tra auto, rimorchi, cisterne adibite al trasporto di carburanti, autovetture e motoveicoli, per un valore complessivo di circa 14 milioni di euro. La successiva attività ispettiva nei confronti di un deposito commerciale di prodotti energetici – nel corso della quale sono stati rinvenuti 239 documenti di accompagnamento semplificati (Das) falsi mediante i quali sono stati introdotti nell’impianto 10.339.720 litri di prodotto petrolifero sottratto all’accertamento e al pagamento delle imposte relative – ha consentito di far emergere un’evasione di accisa per circa 6,5 milioni di euro. Le analisi qualitative eseguite, hanno certificato che si trattava di una miscela costituita da vari tagli di idrocarburi fiscalmente classificabili come olio lubrificante. Il prodotto veniva commercializzato in diverse regioni d’Italia attraverso varie società “cartiere” e trasportato a destinazione da autisti compiacenti, consentendo la vendita a prezzi più bassi con conseguente distorsione del mercato e concorrenza sleale.

Nel contrasto degli illeciti doganali, sono stati eseguiti 68 interventi finalizzati a ricostruire la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, con una particolare attenzione ai dispositivi di protezione individuale e agli altri beni utilizzati per fronteggiare la pandemia.

I controlli e le indagini contro il gioco illegale ed irregolare hanno permesso di irrogare sanzioni per oltre 50mila euro e di verbalizzare 46 soggetti.

Contrasto agli illeciti nel settore della tutela della spesa pubblica

Nel corso del 2020, la Guardia di finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

64 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 327 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la magistratura ordinaria e con quella contabile.

Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla magistratura contabile danni per circa 9 milioni di euro, a carico di 12 soggetti, nonché eseguiti sequestri per oltre un milione di euro.

Sul tema, si segnala una importante indagine, denominata Dirty Street, delegata dalla locale procura nel corso della quale sono stati denunciati per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità ideologica e abuso d’ufficio tre responsabili, alla locale autorità giudiziaria ordinaria e per i quali è stato altresì accertato il relativo danno erariale.

Le attività ispettive traevano origine dalla segnalazione di una serie di problematiche strutturali relative ad un dissesto stradale che aveva reso inagibile un tratto della cosiddetta Strada di Patto nel Comune di Pontedera.

Inoltre, in tema di prestazioni sociali agevolate, la scorsa estate, è stato stipulato un protocollo d’intesa tra il Comune di Pisa e il Comando provinciale della Guardia di finanza per la verifica dei requisiti soggettivi e la sussistenza delle condizioni economiche e patrimoniali per accedere alle predette agevolazioni. L’attenzione è stata concentrata sulle domande dei contributi di solidarietà alimentari presentate all’ente. Tra le numerose posizioni esaminate sono stati individuati 16 soggetti che, secondo le soglie stabilite dal bando, proprio bisognosi non lo erano, irrogando sanzioni amministrative pari a 15mila euro.

Sempre in questa materia, il corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’Inps, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare circa 123mila euro indebitamente percepiti e circa 45mila euro di contributi richiesti e non ancora riscossi, nonché di denunciare alla competente Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 7 soggetti.

In relazione al settore della spesa sanitaria, sono stati accertati danni erariali pari a circa 4 milioni di euro, a testimonianza di come il segmento operativo sia interessato da condotte oggetto di valutazioni tanto dalla autorità giudiziaria penale quanto da quella contabile.

Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito di mirati controlli basati su analisi di rischio, ammonta a oltre 32 milioni di euro.

Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state 9.

Contrasto alla criminalità organizzata ed economico finanziaria

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato nel sequestro di beni per un valore di circa 5 milioni di euro a seguito di 6 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. 8 sono le persone denunciate, di cui 6 destinatarie di provvedimenti restrittivi della libertà personale emessi dalla competente autorità giudiziaria. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno a 22 milioni di euro.

Nel contrasto alla criminalità economico – finanziaria, si rammenta l’operazione antiusura che ha portato all’arresto in flagranza di reato di un pregiudicato residente a Lorenzana, il quale prestava denaro applicando interessi fino al 65% annuo.
Nel settore del mercato dei capitali, si annovera, in materia di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, l’attività operativa eseguita dalle fiamme gialle pisane finalizzata all’analisi di 47 segnalazioni di operazioni sospette.

Sono stati effettuati presso lo scalo aeroportuale Galileo Galilei, con la collaborazione dei funzionari del locale ufficio dell’agenzia delle accise, dogane e monopoli, 125 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta da parte dei soggetti in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, con la scoperta di illecite movimentazioni per 1.544.567 euro e l’accertamento di 124 violazioni.

Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono state condotte complesse indagini che hanno consentito di accertare, complessivamente, un patrimonio distratto pari ad oltre 1 milione di euro. Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati denunciati 6 soggetti. Nell’ambito della normativa antimafia, ammonta a oltre 1 milione di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti alla competente autorità giudiziaria per il sequestro.

Sono stati eseguiti, poi, 142 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai prefetti, con riferimento alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è finalizzata a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore.

In tali ambiti, i reparti operativi hanno effettuato 26 interventi e dato esecuzione a 7 deleghe dell’autorità giudiziaria, sottoponendo a sequestro circa 50mila prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere. Sono stati denunciati alle competenti autorità giudiziarie 40 soggetti.

Sono stati 5 i siti internet oscurati o sequestrati perché utilizzati per commercializzare on line merce contraffatta.
Al riguardo, si rammentano i risultati raggiunti con l’operazione di servizio denominata Top Shoes che ha consentito di accertare l’esistenza di vari social network, attraverso i quali venivano posti in vendita capi d’abbigliamento contraffatti e di denunciare 4 responsabili. Nella stessa indagine sono stati segnalati all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, 15 influencer, che hanno posto in essere pratiche commerciali scorrette, concorrenza sleale e pubblicità ingannevole.

L’emergenza sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.

In tale contesto, sono state sottoposte a sequestro oltre 335mila mascherine e dispositivi di protezione individuale e 149 litri di igienizzanti, posti in commercio come disinfettanti.

Al riguardo, si rammenta l’operazione Burlamask emersa dallo sviluppo di due filoni investigativi: il primo ha permesso di individuare l’intera filiera della produzione di mascherine riportanti marchi contraffatti sequestrate durante precedenti interventi; il secondo ha permesso di accertare reati di frode in commercio e nelle pubbliche forniture. In particolare, è stato effettuato un controllo presso una società situata nel Ccmune di Calcinaia, operante nel settore della produzione e commercio all’ingrosso di abbigliamento, dove sono state sequestrate 334200 mascherine, circa 200mila certificati falsi e denunciati alla procuire due soggetti per frode in commercio e frode nelle pubbliche forniture. L’esame della documentazione prodotta e delle fatture di vendita ha consentito di accertare che l’azienda aveva prodotto e commercializzato le mascherine come dispositivi sanitari senza la prevista autorizzazione dell’Istituto superiore di sanità, che aveva espresso e comunicato parere “non favorevole” alla produzione e vendita proprio di tali mascherine. Gli ulteriori accertamenti hanno permesso di rilevare che le vendite avevano riguardato forniture a Enti pubblici e protezione civile, tratti in inganno dalla falsa certificazione. L’analisi delle fatture emesse dalla società coinvolta ha consentito di rilevare e quantificare in oltre 306mila euro i proventi illeciti derivanti dal reato.

Controllo del territorio

Nella decorsa annualità, la Guardia di finanza di Pisa ha sequestrato complessivamente circa 42 chilogrammi di sostanze stupefacenti, denunciando all’autorità giudiziaria 41 soggetti, di cui 19 in stato di arresto, e segnalandone 100 alle competenti Prefetture quali assuntori di sostanze stupefacenti.

Il concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica

A seguito dell’emergenza epidemiologia, la Guardia di finanza di Pisa, unitamente alle altre forze di polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia, controllando 3260 soggetti, sanzionandone 43 e denunciandone, a vario titolo, 38 alla competente autorità giudiziaria.

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