Pecore azzannate al collo e sbranate: l’attacco del branco a pochi metri dalle case a Marti foto

"Tutto fa pensare a un branco di lupi, hanno scavato un buco sotto la rete"

I corpi stesi a terra, azzannati alla gola e in parte sbranati, con gli occhi ancora atterriti dallo spavento e dal dolore. È la scena raccapricciante che l’imprenditore edile Michele Di Gianni si è trovato di fronte questa mattina (20 agosto) quando è sceso nel giardino dietro casa per dare da mangiare alle due pecore che aveva preso pochi mesi fa. Il fatto è accaduto a Marti, in via Musciano, a poche decine di metri dall’abitazione di Di Gianni e dalle altre case del paese.

“Sono sceso giù per dargli da mangiare ma non riuscivo a trovarle. Alla fine mi sono trovato davanti questa scena straziante” racconta l’imprenditore, da sempre amante degli animali, che pochi mesi fa, oltre alle papere e alle galline abituate a scorrazzare liberamente nel giardino, aveva deciso di aggiungere anche due pecore di circa un anno, un maschio e una femmina.

“La proprietà è tutta recintata – racconta Di Gianni – ma in un punto ho trovato un buco scavato sotto la rete. Il fatto che entrambe le pecore siano state azzannate alla gola fa pensare all’attacco di un branco di lupi, anche perché il maschio in certi casi vende cara la pelle, soprattutto per difendere la femmina. Non è un animale facile da sopraffare”.

La cosa che stupisce, tuttavia, è che l’attacco sia avvenuto praticamente in paese, a circa 50 metri dalle abitazioni di Musciano e dalla strada che sale nel centro storico, in una zona caratterizzata da villette e appartamenti. Episodi del genere, del resto, si sono registrati negli ultimi anni in zone più impervie, soprattutto nel territorio di San Miniato, mentre l’area fra Marti e la tenuta di Varramista aveva fatto parlare di sé, una decina, d’anni fa per il problema dei cani randagi. “Che io ricordi, però, una cosa del genere a Marti non era mai successa – riprende l’imprenditore -. Ovviamente nei prossimi giorni segnalerò l’accaduto alla Usl, anche perché può costituire un pericolo anche per le persone”.

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