Forzano i cancelli e escono da scuola, disordini al Fermi di Pontedera. Il preside denuncia

Chiamata la polizia: "Non c'è stata alcuna colluttazione ma chi ha provocato danni sarà denunciato"

Momenti di tensione e intervento delle forze dell’ordine, questa mattina (5 novembre) all’istituto tecnico Fermi di Pontedera. Alcuni studenti hanno abbandonato la scuola attorno alle 11 dopo che alcuni esterni avevano forzato un cancello all’edificio nord. Il preside annuncia la mano pesante, esprimendo la volontà di procedere con le denunce per gli studenti che hanno forzato il cancello, ipotizzando il reato di interruzione di pubblico servizio. Il dirigente scolastico, che ha ripreso l’azione di alcuni studenti con lo smartphone, lo fa precisando anche che “nessun ragazzo è rimasto ferito”, né è stato picchiato o aggredito.

“Non c’è stata alcuna colluttazione, anche se tutto finirà comunque in sede legale per interruzione di pubblico servizio”. Esordisce così Luigi Vittipaldi, dirigente scolastico dell’Itc Fermi di Pontedera, nel commentare la mattinata decisamente turbolenta di oggi finita con tanto di intervento dei polizia e carabinieri. Al vaglio della magistratura anche i video fatti dallo stesso preside.

A metà mattinata è andato in scena un duro confronto fra il preside ed alcuni studenti universitari, che per almeno due volte avrebbero cercato di forzare l’ingresso della scuola per invitare gli studenti ad uscire, in ossequio alla tradizionale data del 5 novembre, che da sempre si accompagna a goliardate e scorribande di universitari per le scuole superiori della provincia, con invito agli studenti a far forca e abbandonare le aule.

E’ la ricostruzione di quanto accaduto fatta dal dirigente scolastico che annuncia provvedimenti severi. “Il fatto – si legge nella relazione del preside – è accaduto durante la seconda ricreazione con gli studenti che, invece di stare nelle rispettive piazzole distanti almeno 10 metri o seguire i percorsi per il rientro in aula, si erano accalcati al cancello”.

“La cosa più grave – spiega la direzione – è che tale evento è stato probabilmente ‘concordato preventivamente’ in quanto la maggior parte degli studenti aveva con sé il proprio zaino e un’ora prima era stata già respinta un’intrusione forzosa sul cancello principale con intervento della polizia”, chiamata dal preside poco prima delle 10. Alcuni video riprenderebbero anche alcuni studenti nel momento in cui aprono le porte interne dell’edificio nord per far entrare altri giovani, probabilmente studenti di altre scuole limitrofe. Per il preside è stato commesso un reato: quello di interruzione di pubblico servizio”.

“Per i responsabili della forzatura – annuncia – sarà esporta denuncia alle forze dell’ordine intervenute. Per tutti gli altri (quelli che sono usciti da scuola arbitrariamente senza permesso o autorizzazione) i CdC della prossima settimana provvederanno ad emettere le sanzioni disciplinari previste per tali casi che, comunque, vanno oltre l’ammonizione. Si rileva infine che molti studenti, sia di quelli che hanno forzato i cancelli che di quelli usciti indebitamente, erano senza mascherine e tutti assembrati, pertanto, oltre alla violazione delle norme anticovid, si sono esposti ad eventuali rischi in caso di presenza di soggetti positivi nel gruppo. Gruppo che poi è rimasto in strada o sul marciapiede per diverso tempo, anche in presenza della volante della polizia. Intorno alle 11:30 circa poi il gruppo si è diretto in via Salcioli, credo, verso il Montale o XXV Aprile”.

“So che sta circolando la voce che ci sarebbe stata una collutazione – spiega Vittipaldi raggiunto al telefono -. Si tratta di dichiarazioni molto gravi che potranno far incorrere in ulteriori provvedimenti per diffamazione. La tradizione del 5 novembre in questa scuola non è mai stata rispettata, io sono per le regole. All’interno della scuola vi sono studenti minorenni di cui sono direttamente responsabile nei confronti dei genitori, che credo non apprezzerebbero tutto questo. Fortunatamente tutto è stato filmato da me e da altri. Immagini che sono adesso al vaglio delle autorità competenti”.

Poi, nel tardo pomeriggio il preside rincara e si difende da accuse che si sono rincorse sui social: “Nessuno studente è stato picchiato dal sottoscritto in quanto, come si vede bene dal video che sta girando sulle chat di whatsapp e su diversi social, arrivo lentamente verso le scale in quanto nella mano destra (non sono mancino) ho il mio smartphone che sta riprendendo in video ciò che accade dalla mia soggettiva. La mia ripresa dura oltre 3 minuti e riprende, a distanza ravvicinata, la maggior parte degli studenti presenti sotto il loggiato dell’edificio Nord, tutti senza mascherina (io indossavo una FFP2) e quindi identificabili dalle forze dell’ordine: uno è stato identificato sul posto dagli agenti della volante della Polizia intervenuta poco dopo su mia richiesta prima che forzassero il cancello. Dal video registrato da altri si vede bene che accelero la mia andatura nel momento concitato in cui viene aperta la porta di accesso all’edificio nord (porta con maniglione antipanico che era chiusa dall’esterno per le norme di sicurezza generali e covid, poi aperta da due studenti, presumibilmente del Fermi, di cui ho il video in presa diretta e che denuncerò) e che, una volta entrato, chiudo dietro di me col braccio sinistro avendo nella dx il cellulare. Dopo la chiusura della porta, nel giro di 10 secondi circa, tutti gli infiltrati sono poi usciti autonomamente e ripresi in viso a distanza di 20-30 cm senza mascherina: il tutto è registrato sul mio smartphone e a disposizione della magistratura. Riprendendo minori non posso pubblicare il video in mio possesso per difendere la mia onorabilità, ma chi curerà le indagini per identificare i responsabili lo avrà a disposizione”.

“Può essere – ammette il preside – che nei momenti concitati, quando mi fiondo dietro alla porta per richiuderla al fine di impedire ulteriori accessi, ci sia stato qualche ‘spintone’ ma io ero uno solo e con una mano occupata a chiudere la porta e l’altra a reggere il cellulare, quindi nessuna volontà di colpire (cosa che avrei potuto fare tranquillamente con chi era fuori sotto al loggiato) ma solo di impedire l’accesso indebito e potenzialmente pericoloso, mettendo a rischio la mia salute e incolumità essendo in tanti intorno a me e senza mascherine”.

Ha collaborato Nilo Di Modica

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