Nuovo sciopero Fisi dichiarato illegittimo: i lavoratori dei servizi pubblici essenziali rischiano procedimenti disciplinari

Doccia fredda sul sindacato no green pass dalla commissione di garanzia

Doccia fredda sullo sciopero, che ormai va avanti a oltranza da un mese, proclamato da Fisi (Federazione italiana sindacati intercategoriali), perché la commissione di garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali si espressa nei confronti dell’ultima agitazione (“per tutti i settori pubblici e privati a oltranza dalle ore 00.01 dell’1 novembre alle 23.59 del 15 novembre 2021”) indetta dal nuovo sindacato No Green Pass.

Ebbene, i lavoratori dei servizi pubblici essenziali che non si recheranno sul posto di lavoro, non saranno per niente sicuri di essere assenti giustificati appoggiandosi sul diritto allo sciopero, anzi. La commissione ha deliberato all’unanimità, ieri (4 novembre), che l’agitazione proclamata da Fisi è sostanzialmente illegittima perché non soddisfa i criteri elencati nell’articolo 40 della Costituzione. Nell’atto redatto dalla commissione si possono leggere le seguenti motivazioni: “Oltre alla durata complessiva dell’astesione – che così totalizzerebbe un mese intero, dal 15 ottobre al 15 novembre, con tre tranches senza alcuna interruzione, cui ben potrebbe seguirne una quarta, sì da risultare di per sé ad oltranza, come tale incompatibile con la salvaguardia degli altri beni protetti – la prevista modalità di partecipazione, che consente ai lavoratori di scegliere in quali giornate astenersi, risulta estranea alla stessa nozione di sciopero recepita dall’articolo 40 della Costituzione, consolidata anche dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione (Cassazione 24653 del 3 dicembre 2015); che, dunque, tale azione viola, in forza della sua estensione temporale cumulativa, non solo i limiti esterni, quali dati dalla osservanza delle regole poste alla sua effettuazione con riguardo ai servizi pubblici essenziali, ma anche e prima di tutto i limiti interni attinenti alla sua riconducibilità alla nozione costituzionale”.

Dopo la parte dedicata alle considerazioni e agli aspetti più tecnici riguardanti lo sciopero, arriva la delibera vera e propria: “Per quanto sopra argomentato, non procederà ad esaminare questa terza proclamazione ed eventuali successive astensioni indette dalla Federazione italiana sindacati intercategoriali, per le medesime motivazioni, in quanto non ritenute riconducibili nell’alveo della fattispecie prevista dall’articolo 40 della Costituzione; conseguentemente, l’assenza dei lavoratori che aderiscano alla protesta deve ritenersi ingiustificata a tutti gli effetti di legge, con la possibilità, per le aziende e le amministrazioni che erogano servizi pubblici essenziali, di attivare nei confronti dei lavoratori i rimedi sanzionatori per inadempimento, previsti dal diritto dei contratti”.

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