Attraversa un incrocio a 80 all’ora: deve risarcire l’altro automobilista

La sentenza del giudice di pace di Pisa

Ha attraversato un incrocio a una velocità calcolata tra i 75 e gli 80 chilometri orari, il tribunale di Pisa, in funzione di Appello, accoglie il ricorso dell’altro automobilista coinvolto nell’incidente che si era visto attribuire un concorso di colpa dal giudice di pace. L’uomo che viaggiava a bordo della sua Bmw a velocità superiore ai limiti, e al buon senso, aveva la precedenza e in primo grado era riuscito “a farla franca”, ma ora i giudici gli hanno dato torto completo e dovrà versare oltre 3mila euro all’altro conducente con il quale è entrato in collisione.

Secondo la ctu disposta dal tribunale i due conducenti si avvistano reciprocamente poco più di un secondo e mezzo prima dell’impatto: all’angolo della strada ci sono veicoli in sosta e l’auto gravata della precedenza non può accorgersi prima dell’altra, che sopraggiunge a circa 75 chilometri l’ora e dunque copre una grande distanza in poco tempo, almeno a giudicare dalla traccia di frenata lasciata sull’asfalto. Risultato: la prima vettura ha la visuale “impallata”, l’altra procede sopra il limite fidando sul semaforo lampeggiante oltre che sul segnale di precedenza. Si legge infatti in sentenza: “In altri termini, in base alla valutazione del ctu che risulta condotta sulla base della ricostruzione della dinamica pre-urto effettuata con i dati relativi alla posizione di quiete del veicolo, non è ravvisabile nel caso di specie una condotta concorrente colposa in capo alla conducente del veicolo Citroen, e, anzi, vi sono elementi sufficienti per ricondurre il sinistro, lo scontro alla sola condotta imprudente del veicolo BMW che, seppure favorito dal diritto di precedenza, marciava a una velocità superiore a quella consentita, e tale da non consentirne l’utile avvistamento da parte degli altri veicoli, che, per concedere il diritto di precedenza, non sono obbligati a fermarsi, ma devono solo accertarsi che alcun veicolo impegni previamente la strada, anche in ordine alla quantificazione del danno, non emergono dalla motivazione elementi sufficienti, anche in relazione alle perizie di parte, a discostarsi dalla conclusioni cui è pervenuto il ctu”. L’uomo è stato condannato anche a 1.600 euro tra spese di lite e spese legali. L’incidente era avvenuto nel 2016 nel Comune di Casciana Terme, frazione Lari, all’incrocio tra Via Antonio Gramsci e Piazza Vittorio Veneto.

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