Tamponi in farmacia, la Filcams Cgil: “La Regione chiarisca se solo chi è privo di sintomi può accedervi”

Il sindacato: "L'ordinanza di Giani desta in noi forte preoccupazione"

Tampone rapido nelle farmacie, è polemica. A sollevare il caso è la Filcams Cgil: “Con i numeri dei contagi più alti che mai, i laboratori che processano i tamponi molecolari sono in forte difficoltà, proprio mentre il sistema di tracciamento ha bisogno di tempi più stretti. Le farmacie intanto nelle ultime settimane hanno fatto fronte con fatica alla domanda crescente di tamponi rapidi, ben diversa da quella iniziale sia per numeri che per tipologia di pazienti. All’originario screening della popolazione scolastica si è aggiunto chi aveva bisogno del Green Pass senza volersi vaccinare. I numeri sono aumentati ancora per coloro che vaccinati o meno hanno voluto fare il test anche in vista delle feste e si sono create già lunghe file e un carico di lavoro in più enorme a parità di personale che nelle ultime settimane ha spesso creato difficoltà al normale servizio”.

“Durante questa pandemia chi lavora dentro le farmacie ha già contribuito in molti modi a colmare lacune organizzative del sistema sanitario sul territorio, ma l’ordinanza 66 del presidente della Regione Toscana del 28 dicembre desta in noi forte preoccupazione, riguardo ai carichi di lavoro aggiuntivi e soprattutto alla sicurezza di lavoratori e pazienti – spiega il sindacato -. Il protocollo sottoscritto tra Regione Toscana e farmacie prevede ad oggi che possano fare il tampone in farmacia solo pazienti asintomatici non sottoposti a quarantena, e ci risulta non essere cambiato. L’ordinanza 66 invece prevede la sufficienza del tampone anche in farmacia per certificare la positività, e per verificare la negatività a fine quarantena. L’ordinanza cambia ancora quindi, e amplia, la platea di chi andrà a fare il tampone in farmacia, aggiungendo quelli che devono uscire dalla quarantena, senza sottolineare né almeno confermare con chiarezza la necessità dell’assenza di sintomi fino ad oggi prevista”.

“A nome dei lavoratori e delle lavoratrici delle farmacie, che sono prevalentemente dipendenti, vogliamo esprimere tutta la stanchezza per la situazione che si è creata, la fatica che fanno ad assicurare il normale servizio insieme alle richieste crescenti di tamponi, la preoccupazione per la propria sicurezza e per quella dei cittadini che frequentano le farmacie per le loro consuete esigenze di salute – aggiunge la Filcams -. Proprio nella consapevolezza dell’importanza dei servizi da continuare a garantire, e con il senso di responsabilità da professionisti sanitari dimostrato finora, i farmacisti collaboratori ci chiedono di rappresentare la loro crescente difficoltà anche solo nel dare risposte ai cittadini che chiedono informazioni su dove poter prenotare un tampone.”

“Come Filcams – conclude la sigla sindacale –  auspichiamo che gli elementi non chiari nell’ordinanza 66/2021 vengano chiariti al più presto dalla Regione Toscana, nel rispetto dei protocolli, e ci auguriamo che il senso dell’ordinanza non fosse quello di mandare i sintomatici a fare il tampone nelle farmacie, mettendo a rischio la tenuta anche di quella rete. In queste ore nelle aziende Cispel le nostre rappresentanze Rsa, Rsu e Rls stanno intanto chiedendo la convocazione dei comitati Covid, e la stessa richiesta è stata inviata unitariamente anche a Federfarma Toscana”.

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