Tragica battuta al cinghiale: cacciatore muore colpito al collo da una fucilata

Terribile incidente sul monte Serra. Inutili i soccorsi: 68enne di S. Ginese perde la vita. Indagano i carabinieri

Una battuta di caccia al cinghiale sul monte Serra si è risolta in una terribile tragedia, che ha sconvolto una sessantina di partecipanti all’iniziativa nei boschi sopra l’abitato di Ruota, nel comune di Capannori.

E’ qui che stamani (30 gennaio) poco prima delle 12,30 si è consumato un dramma. Un cacciatore della squadra Baita, Romano Dal Porto, 68enne di San Ginese di Compito, ex dipendente della cooperativa Frantoio Sociale La Visona, è stato ferito da un colpo di fucile sparato di un compagno di battuta. L’arma caricata a palle, come prevede il regolamento in battute di “caccia grossa” al cinghiale, gli ha provocato una ferita al collo, risultata purtroppo fatale.

Una tragedia su cui stanno cercando di fare luce i carabinieri, per capire quale sia la dinamica di quello che al momento appare a tutti gli effetti un incidente, seppure tragico. Secondo una prima ricostruzione fatta dagli investigatori sul luogo del dramma, anche sulla base delle testimonianze, il gruppo di cacciatori di cui faceva parte Dal Porto era posizionato regolarmente alle poste. Quando è passato il cinghiale uno dei cacciatori ha sparato nella sua direzione, ma nella confusione il colpo è stato sviato, forse per un movimento rapido e imprevisto dei compagni che si trovavano al suo fianco.

La vittima, Romano Dal Porto
Romano Dal Porto

Romano Dal Porto sarebbe così finito per un drammatico caso nella traiettoria dell’arma, dietro al cinghiale: il colpo lo ha attinto al collo, facendolo cadere a terra tramortito. Per lui non c’è stato niente da fare.

Stando a quanto appreso finora, il gruppo di cacciatori si era ritrovato di primo mattino alle pendici del monte Serra, un luogo che durante la stagione è battuto con frequenza dagli appassionati di questo genere di caccia che prevede appostamenti sparsi in vari punti della montagna. Dal Porto era un grande appassionato della caccia e cercava di non perdersi mai iniziative simili.

La caccia al cinghiale con appostamenti prevede infatti tutta una serie di accorgimenti per evitare incidenti simili. Qualcosa tuttavia oggi è andato storto ed è questo che le indagini degli inquirenti mirano a chiarire. Sono state ascoltate le versioni dei presenti e dell’uomo che, per errore, ha sparato con il fucile. Tutte fanno credere ai carabinieri che si sia trattato di una tragica fatalità.

Il cacciatore rimasto ferito è morto poco dopo, nonostante l’allarme dato al 118 dai compagni di battuta che si trovavano più vicini alla vittima. La notizia della sua morte si è diffusa molto velocemente in tutto il compitese dove Dal Porto è molto conosciuto. Per tanti anni ha infatti lavorato al frantoio sociale La Visona.

E’ stato molto complesso raggiungere il luogo della tragedia: non ci sono strade e si passa solo inoltrandosi nel bosco con l’attrezzatura giusta. Questo percorso hanno dovuto farlo i carabinieri, incaricati delle indagini del caso.

La centrale operativa del 118 pur avendo inviato sul posto le ambulanze, ha fatto arrivare anche una squadra dei vigili del fuoco mentre si levava in volo anche l’elisoccorso Pegaso, atterrato in un luogo pianeggiante nelle vicinanze ma non intervenuto. L’eliambulanza, infatti, è risultata inutile perché il cacciatore ormai era già morto.

Dal Porto lascia le due figlie Alessia e Sheila. Romano era rimasto vedovo da diversi anni: la moglie purtroppo era scomparsa dopo aver lottato a lungo con un male che non le ha lasciato scampo. Romano, quindi, aveva dovuto fare anche da madre alle due figlie, che oggi sono due donne con le loro famiglie. A tutti loro i carabinieri hanno dovuto dare la triste notizia. Una morte che distrugge così due famiglie: alcuni parenti, informati ancor prima da alcuni amici presenti sul monte Serra sono accorsi sul posto. Hanno purtroppo saputo così che per il loro Romano non c’era più niente da fare.

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