Era ambasciatore del tartufo dal 2019, addio allo chef Picchi

Aveva 67 anni ed era da tempo malato: aveva fondato il Cibrèo e ‘colonizzato’ l’intera area di Sant’Ambrogio
Era ambasciatore del tartufo dal 2019. Da quando nel suo ristorante a Firenze, fu firmato un accordo per promuovere il tartufo bianco delle colline samminiatesi nei ristoranti fiorentini (qui, nel programma).
È morto Fabio Picchi, lo chef del Cibreo di Firenze, uno dei ristoranti più noti della Toscana. Aveva 67 anni e da tempo era malato. Rinnovatore della cucina regionale, unendo alle tipicità toscane contaminazioni culturali anche esotiche, nel suo locale ha accolto tanti vip e persone comuni.
Era nato a Firenze il 22 giugno 1954. Nel 1979 aveva portato nel cuore della città il suo ristorante, il rinomato Cibrèo; a questo tempio della cucina si affiancheranno, negli anni, il Caffè Cibrèo, il Cibreino e il Teatro del Sale, fondato nel 2o003 con la moglie, l’attrice Maria Cassi. Fino all’ultimo Picchi ha vissuto tra le cucine, le sale dei suoi ristoranti e il palcoscenico, ricoprendo un
ruolo di primissimo piano nel panorama culturale della città.
Molto noto al pubblico italiano per le sue numerose apparizioni televisive, ha collaborato con Sveva Sagramola alla trasmissione Geo&Geo in onda su Rai 3, ha partecipato ad altre realtà televisive nazionali e ha portato in giro per il mondo la Lezione di cucina numero 0, una lezione parlata che avvicina all’amoroso e responsabile gesto del fare da mangiare.
Ha pubblicato libri di ricette e romanzi con Rai Eri, Mondadori Electa e Mondadori. Per Giunti ha scritto Firenze. Passeggiate tra cibo e laica civiltà (2015, edizione italiana e inglese) e Papale Papale (2016).