Covid e mascherine: il 70 per cento dei toscani d’accordo sulla linea prudenziale

Nei due anni di restrizioni il turismo toscano ha perso 4 miliardi di fatturato

Quasi uno su tre (30%) vorrebbe l’abolizione tutte le misure di restrizione a partire dal 1 maggio. Via quindi non solo green pass ma anche mascherine senza alcuna ulteriore limitazione. A rilevarlo è un sondaggio on line di Coldiretti Toscana condotto prima del nuovo decreto del governo sul sito https://www.toscana.coldiretti.it che ha però evidenziato come tra la maggior parte di coloro che hanno risposto, circa il 70%, prevalga una linea più prudenziale in linea con le decisioni assunte dal governo in queste ore.

Il 42% è infatti favorevole a mantenere l’uso della mascherina nei luoghi al chiuso come teatri e cinema e sui mezzi pubblici; c’è poi un 12% che preferirebbe procedere gradualmente, senza fretta, all’allentamento delle misure di restrizione sulla base dell’andamento dei contagi.  Il 16% continuerà ad indossare i dispostivi di protezione anche se non dovesse essere più obbligatorio farlo dal 1 maggio per proteggersi dai rischi di una ripresa dei contagi.

“L’andamento ancora altalenante del numero dei contagi e delle reinfezioni ma anche l’abitudine ed il senso di protezione spingono la maggioranza ad agire con cautela. – analizza Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Le misure di prevenzione hanno fortemente condizionato la vita di tutti noi e delle attività economiche; mano a mano che sono state allentate, prima con lo stop al tampone per i viaggiatori Ue con Green Pass, poi con la cessazione dello stato di emergenza nazionale lo scorso 1 aprile, siamo tornati progressivamente ad un clima di quasi normalità che ha permesso a settori chiave della nostra regione come quello del turismo di ripartire con un buono slancio e con prospettive molto interessanti per i prossimi mesi”.

E proprio il turismo è stato tra i comparti più penalizzati dalla lunga pandemia con 39 milioni di presenze tra italiani e stranieri nelle strutture ricettive di tutta la regione in meno sommando il 2019 ed il 2020 rispetto al dato pre-pandemia per una perdita di fatturato di almeno 4 miliardi di euro secondo una stima di Coldiretti sulla base dei dati Istat. Un contraccolpo che non ha risparmiato i 5.400 agriturismi della Toscana, regione leader a livello nazionale per il turismo rurale con 85 mila posti letto, con oltre 2 milioni di presenze in meno e l’indotto legato a piccoli borghi e centri minori nelle campagne. “Il ponte pasquale ha fatto intravedere un cambio di passo insieme ad una ritrovata fiducia che fa ben sperare per l’estate, anche se a pesare ora sono le incertezze legate alle conseguenze della guerra in Ucraina, dell’inflazione e dello tsunami di rincari che si sono abbattuti sulle famiglie” conclude il Presidente Filippi.

 

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