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Cronaca
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Lutto per la scomparsa di Aldo Diamanti, militante instancabile e membro attivo dell’Arci

24 luglio 2022 | 11:47
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Lutto per la scomparsa di Aldo Diamanti, militante instancabile e membro attivo dell’Arci

La notizia della morte del sanminiatese d’adozione ha sconvolto il mondo dei circoli del comprensorio del Cuoio

Lutto nel mondo dell’Arci, che due giorni fa ha dovuto dire addio ad Aldo Diamanti. “Amico fraterno” come lo ricorda lo ricordano gli amici di una vita. Ma anche “un compagno” come lo definiscono in Arci Zona Cuoio. Diamanti, sanminiatese d’adozione ormai da oltre vent’anni, era un po’ tutte queste cose e così viene ricordato nel giorno in cui non c’è più, dopo che un malore improvviso se l’è portato via a 82 anni venerdì scorso.

Tanti se lo ricorderanno alla cassa del Cinema Sotto le Stelle dell’Arci a San Miniato. Tanti altri, forse meno giovani, ricorderanno con un sorriso quel “omone” che si è occupato per tanti anni della biblioteca dell’Arci a Ponte a Egola, la ‘Emilio Pallesi’ che aveva sede in via della Gioventù, sopra la casa del popolo, alla quale teneva moltissimo. Fatto sta che quest’uomo arrivato da Terni, compagno della storica animatrice e militante dell’Arci Diana Lacanà, era diventato negli anni un personaggio molto noto dell’ambiente dei circoli, dove le tante attività a cui aveva preso parte lo avevano fatto conoscere anche fra i più giovani, impegnati fra attività culturali, politica e associazionismo. Una vita che, in realtà, era stata solo l’epilogo di un’esistenza divisa fra durissimo lavoro e militanza politica, fuori dai confini della Toscana.

“Aldo – ricorda l’ex presidente di Arci Cuoio Sergio Coppola, che si è unito alle condoglianze dell’attuale presidente Giuseppe Novino – per molti anni è stato un punto di riferimento per gli operai di Terni, che lavoravano con lui nelle acciaierie. Iscritto al Pci, fu rappresentante di quella aristocrazia operaia orgogliosa del proprio lavoro e del proprio ruolo nella società. Tanti giovani da lui avevano imparato il mestiere ma anche a far valere i propri diritti”.

Una capacità di insegnare e formare che era stata anche valorizzata nel settore, dove l’Italsider spesso lo aveva spedito nelle altre realtà legate all’acciaio italiano, in primis Piombino. Luoghi dove aveva avuto modo di formare i più giovani anche alla sicurezza sul lavoro: un vero chiodo fisso di Diamanti, nato dalla consapevolezza dell’alto livello di attenzione necessaria in un luogo di lavoro come l’acciaieria. Avvezzo alla battuta, molti lo ricordano anche come un grande appassionato della cucina della sua regione e non solo. Passione per il buon cibo che aveva riversato in passato nelle feste dell’Arci.

“Un compagno serio, orgoglioso, fiero di ciò che era stato – continua Coppola. – E che spesso ritornava nelle cose che raccontava: quella vita dura dell’officina che aveva lasciato laggiù”. Fra le prime testimonianze di affetto a lui e a Diana, giungono in queste ore proprio quelle dell’Arci. “Un grande dolore – dice Francesco Averardo Taddei, che con lui per molto tempo si era occupato della biblioteca. – Non possiamo che ringraziarti per tutto quello che hai fatto per noi e con noi”.

Per molti anni residente con la sua compagna a Balconevisi, da qualche anno si erano trasferiti a San Vincenzo. Dopo il malore dei giorni scorsi Diamanti è deceduto all’ospedale di Cecina. La salma sarà cremata martedì e l’ultimo saluto avverrà in forma privata.