Canale Usciana, c’è l’ok di Arpat: ogni parametro rispetta i limiti di legge

I risultati del monitoraggio 2021 sulla qualità dell'acqua

La qualità dell’acqua nel canale Usciana risulta fortemente modificata dallo scarico del depuratore Aquarno solo per il parametro cromo trivalente, che rispetta comunque i limiti di legge allo scarico previsti dall’Autorizazione integrata ambientale.

Il dipartimento Arpat di Pisa ha infatti effettuato, nel corso del 2021, un monitoraggio dello stato di qualità dei sedimenti e delle acque nel canale Usciana, in cui scarica il depuratore in gestione al Consorzio Aquarno.

L’attività di monitoraggio di Arpat è iniziata nel mese di marzo 2021 e si è articolata in un campionamento, con cadenza mensile, delle acque del canale in due punti specifici, ovvero a monte e a valle dell’impianto di depurazione Aquarno, sfruttando i ponti rispettivamente di via del bosco a Santa Croce Sull’Arno e di Via Usciana a Castelfranco di sotto. I campioni di acqua superficiale sono stati sigillati in barattoli di vetro e inviati al laboratorio Arpat di Livorno, per l’esecuzione delle analisi. La selezione dei parametri analitici è stata effettuata, identificando varie tipologie di contaminanti organici e inorganici più rappresentativi tra quelli previsti per la definizione dello stato di qualità ambientale delle acque superficiali interne. A partire dal mese di settembre, sono state ricercate anche le Sostanze perfluoro alchiliche.

“Sulla base dei risultati dei campionamenti effettuati si può concludere che lo stato qualitativo della matrice acqua nel canale Usciana risulta fortemente modificato dallo scarico del depuratore Aquarno unicamente per il parametro cromo trivalente, che rispetta comunque i limiti di legge allo scarico di cui al provvedimento di Aia ilasciato da Regione Toscana – si legge nel rapporto Arpat -. Nel periodo di magra (periodo estivo) lo scarico del depuratore Aquarno costituisce quasi l’intera portata del canale Usciana e in questo periodo anche il parametro nichel e una sostanza degli Pfas risultano presenti nelle acque superficiali in maniera incrementale rispetto a quanto rilevato a monte. Si notano inoltre incrementi anche per i parametri relativi alla salinità, cloruri e solfati su cui l’Aia prevede deroghe che sono state recentemente ridotte dalla Regione Toscana; rame zinco ed, in misura minore, boro. La presenza di tali sostanze viene amplificata in periodo di magra, per lo scarso effetto di diluizione dovuta alla bassa portata del canale”.

 

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