Deposito incontrollato di rifiuti sul suolo, attenzionata un’azienda di Montopoli

Non sono emerse imminenti criticità di carattere sanitario o di igiene pubblica, ma l’ente ha obbligato rimozione, recupero e smaltimento dei materiali stoccati
Intervento di Arpat e ordinanza comunale per un’azienda di Montopoli Valdarno. L’attenzione dell’agenzia regionale si è concentrata su due container che venivano utilizzati per lo stoccaggio di rifiuti di natura oleosa e non solo nelle adiacenze dell’edificio, in via Vaghera.
La cosa era stata segnalata a metà settembre e aveva fatto intervenire i tecnici del dipartimento Arpat di Pisa, che hanno redatto un verbale alla fine del mese che evidenziava la presenza di numerosi materiali per imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose e di pitture e vernici di scarto contenenti solventi organici, presenti in un area priva di impermeabilizzazione, fuori dalle normative vigenti. Una situazione che destava preoccupazione soprattutto per la produzione di colaticci delle varie sostante lasciate nei container, legate alla lavorazione e alla rifinizione della pelle, che sversavano poi nel terreno sottostante, con evidenti problemi di infiltrazione nel suolo.
Situazione che Arpat prima e funzionari del Comune poi hanno ritenuto non idonea e che ha fatto scattare la segnalazione alla Procura per deposito incontrollato di rifiuti sul suolo. Malgrado non siano emerse imminenti criticità di carattere sanitario o di igiene pubblica, è scattata l’ordinanza, tramite cui l’ente ha obbligato a effettuare la rimozione, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti presenti e non correttamente stoccati, con il ripristino dello stato dei luoghi delle aree in oggetto con classificazione dei rifiuti presenti e successiva rimozione.
All’azienda a carattere manifatturiero è stato inoltre imposto, una volta ultimate le opere i lavori di messa in sicurezza, di individuare un’area adeguata e attrezzata destinata allo stoccaggio dei rifiuti prodotti, tale da prevenire ed evitare ulteriori eventuali sversamenti e possibili contaminazioni del suolo. All’azienda è stata ordinata, inoltre, la stesura di una relazione dettagliata circa la scarifica superficiale del suolo sottostante i container, con la definizione degli accertamenti sullo stato del suolo stesso, rimanendo inteso che in caso di superamento dei limiti previsti dalle normative per il suolo si dovrà attivare una procedura di bonifica ulteriore.