Staccata e fatta a pezzi la Madonna nell’edicola sulla Francesca sud

La chiamano immaginetta, che forse deriva da marginetta. Quell’edicola sulla Provinciale Francesca sud, racconta la tradizione orale, è lì da almeno 150 anni, da quando tra Castelfranco di Sotto e Santa Croce sull’Arno c’era una striscia di terra “di nessuno”. In quel punto di confine, chi era al sicuro poteva ringraziare e chi doveva attraversare si fermava per chiedere un aiuto, anche solo morale.

Quell’edicola è ancora un punto di sosta, che raccoglie e accoglie chi passa e si ferma per un saluto o una preghiera. Soprattutto nel mese di maggio, attorno a quell’edicola c’è un gruppo di signore, almeno una decina le più assidue, che si raccoglie lì per recitare il rosario. Ma spesso capita anche durante gli altri mesi, anche perché le chiese, da lì, sono un po’ lontane per chi ha una certa età e non corre più come faceva prima.

Quelle donne, in questi giorni, sono devote ma anche arrabbiate, perché la Madonnina che le guardava da dentro quell’edicola non c’è più. O meglio è in diversi pezzi. “Fino a una trentina di anni fa – raccontano – c’era una statua che è stata danneggiata, fatta a pezzi. Quindi abbiamo preso questa fotografia e l‘abbiamo fatta benedire per ripristinare questo punto sacro”. Ora anche questo è stato distrutto “Senza un motivo. A chi dava fastidio? Chi vuole si può fermare ma a chi non interessa può semplicemente passare oltre, è una questione di rispetto“. L’immagine è un po’ commerciale, ma nessuno ci pensa proprio a sostituirla. “Quella l’avevamo fatta benedire, ha un significato”.

E allora, così, come dovessero comporre un puzzle, hanno raccolto i pezzi che rimetteranno insieme con del nastro adesivo. Forse il risultato non sarà lo stesso, ma in queste cose, nella Fede, quel che conta è il cuore. Restano, però, l’amarezza e la rabbia per un gesto al quale non riescono a dare un senso e che, quindi, deve essere un allarme da considerare e non sottovalutare.