Keu, l’ombra della ‘ndrangheta sullo smaltimento dei rifiuti: 12 a processo da aprile

L'udienza gup riguarda nel cosiddetto "filone calabrese", in cui viene contestata anche l'aggravante del metodo mafioso

Sarà ad aprile prossimo l’udienza gup nel cosiddetto “filone calabrese” della maxi inchiesta Keu che indaga su vari fronti. In uno dei quali, il “filone calabrese” appunto, viene contestata anche l’aggravante del metodo mafioso. E’ quanto ipotizza la Dda di Firenze che a marzo scorso aveva concluso le indagini per 13 persone coinvolte in una delle tre inchieste che il 15 aprile dello scorso anno portarono a 23 arresti nell’ambito di presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in Toscana, relative, tra l’altro, al controllo dei lavori di movimento terra nel cantiere per realizzazione del lotto V della strada 429 e all’illecito smaltimento dei rifiuti delle concerie di Santa Croce sull’Arno denominati Keu in molti siti della regione.

Per 12 delle persone coinvolte ad aprile prossimo inizierà il processo vero e proprio nelle sua fasi dibattimentali dopo il rinvio a giudizio stabilito dal gup distrettuale di Firenze su richiesta della Dda. Associazione per delinquere, illecita concorrenza ed estorsione aggravate dal metodo mafioso, corruzione, detenzione e spaccio di stupefacenti le ipotesi di reato a vario titolo contestate agli indagati. Il filone d’inchiesta coordinato dal pm Eligio Paolini riguarda la presunta estromissione di un imprenditore dai lavori di movimento terra nel cantiere del lotto V della strada 429: l’uomo sarebbe stato minacciato da soggetti vicini alla cosca Gallace per far subentrare l’azienda del Mugello.

Le minacce sarebbero avvenute a Pontedera nella ditta di Francesco Lerose, imprenditore calabrese arrestato nell’aprile 2021 nell’ambito della stessa inchiesta. Tra i 12 per è cui è stato chiesto il giudizio alcuni sono ritenuti contigui alla cosca Gallace di Guardavalle, in provincia di Catanzaro, inoltre ci sono due imprenditori riconducibili a un’azienda del Mugello e un dipendente della Regione Toscana che all’epoca dei fatti era dipendente del Genio civile del Valdarno Superiore. Il 4 aprile l’udienza davanti al gup distrettuale di Firenze che deciderà sulle richieste della Dda e su quelle degli avvocati difensori.

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