Lasciarono sola la paziente per tutta la notte, infermiera e Oss dovranno risarcire il Santa Chiara

La donna ricoverata, del comprensorio del Cuoio, era stata male svariate volte

Dopo la condanna definitiva del 2017 per omissioni d’atti d’ufficio in concorso e il risarcimento nei confronti della parte civile, ora ci sono da pagare anche i danni all’immagine dell’azienda ospedaliera universitaria pisana. Così ha stabilito la corte dei Conti nella sentenza dello scorso 23 gennaio nei confronti di una infermiera e di una operatrice socio sanitaria che alcuni anni fa avevano lasciato, secondo la sentenza, per tutta la notte nel letto d’ospedale, una paziente ricoverata nel reparto ginecologia del nosocomio, senza nessun tipo di assistenza e quindi senza poter riferire ciò che invece era poi accaduto quella notte a chi le aveva poi sostituite nel turno.

La donna, di un comune del comprensorio del cuoio, infatti, proprio in quelle ore notturne si era sentita male ma nessuna delle due l’aveva soccorsa. Ne era venuto fuori un processo penale concluso con la condanna in via definitiva da parte della corte di Cassazione ma successivamente l’azienda ospedaliera aveva richiesto i danni all’immagine ai giudici della corte dei Conti, dopo i provvedimenti disciplinari adottati nei confronti della due imputate per i fatti di quella notte. Nel processo è venuto fuori che, in concorso tra loro, mentre erano di turno notturno nel reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, nella rispettiva qualità di infermiera professionale ed operatrice socio sanitaria, “si rifiutavano indebitamente di monitorare la evoluzione delle condizioni di salute della paziente ricoverata, e soggetta a ripetuti episodi di vomito, di informare il medico di turno, di prestarle la dovuta assistenza, di pulire la paziente, il letto e la stanza, dopo che la donna aveva vomitato, di indicare nel diario infermieristico gli episodi di vomito occorsi durante la nottata, di riferirne anche oralmente al personale infermieristico subentrante, atti tutti da compiersi senza ritardo per ragioni di igiene e sanità.

A seguito delle suindicate omissioni, la paziente veniva abbandonata a se stessa durante l’intero corso della nottata e lasciata da sola sopra un letto ed all’interno di una stanza cosparsi di vomito”. Non è stato chiarito se le due imputate si erano assentate o dormivano ma poco importa perché la condanna prescinde dalle motivazioni della loro “assenza” nella stanza della paziente per l’intera notte. Al mattino le colleghe del turno successivo avevano preso atto della scena incredibile che si presentava ai loro occhi e avevano avvisato i medici e da lì i carabinieri che avevano poi effettuato le indagini e avvisato la Procura di Pisa che aveva a sua volta poi avviato il processo per omissioni di atti d’ufficio in concorso finito con le condanne penali definitive più circa 30mila euro di risarcimento danni alla vittima e pene accessorie.

L’ospedale, dopo averle sospese dal lavoro, al termine del processo penale aveva richiesto alla corte dei Conti la loro condanna a 30mila euro di danni all’immagine e i giudici contabili hanno accolto il ricorso del nosocomio pisano e condannato le due imputate. Si legge infatti nella sentenza della corte dei Conti: “Condanna le medesime in solido al pagamento della somma di euro 29.781,21, più rivalutazione monetaria, in favore dell’azienda ospedaliera universitaria pisana, a titolo di danno all’immagine e di danno patrimoniale diretto, conseguente alle spese legali sostenute dall’amministrazione per costituzione di parte civile nel giudizio penale”. Il caso è chiuso anche dal punto di vista dei vari risarcimenti dovuti dalle imputate alla paziente e adesso anche all’ospedale.

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