Morti di lavoro: 14 in tre mesi in Toscana

Già denunciati quasi 11mila infortuni. La Regione annuncia più ispettori per rafforzare i controlli

Già 14 infortuni mortali in Toscana nei primi tre mesi dell’anno e 10.695 quelli complessivamente denunciati. E il conto è purtroppo in continuo aggiornamento, come ci ricorda l’ultimo incidente avvenuto solo ieri a San Gimignano. Il fatto che siano in calo, cinque in meno, è l’unica notizia positiva.

“Sono tanti e l’unico modo per intervenire è porre in essere attività di formazione, informazione e supporto alle aziende”, ha detto Anna Maria Pollichieni, direttore generale Inail Toscana durante un convegno a Firenze in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. “I dati del 2022 se li mettiamo a raffronto con quelli del 2023 vediamo che c’è stata una leggera diminuzione in generale, ma per quanto riguarda gli infortuni in azienda la ripresa delle attività ha dato luogo a un incremento, quindi abbiamo in proporzione un aumento degli infortuni nelle aziende. Questo vuol dire che ancora molto si deve fare per quanto riguarda la formazione e l’informazione e proprio per la creazione di una vera cultura della sicurezza, basata soprattutto sui nuovi rischi perché le nuove attività di lavoro hanno dato origine a nuovi rischi”.

Il presidente della Regione Eugenio Giani ha annunciato di voler passare da quattromila persone che si occupano di sicurezza sui luoghi di lavoro, a cinquemila “perché la sicurezza diventi il presupposto fondamentale da associare al lavoro che è un diritto garantito dalla nostra Costituzione”.

E in Toscana a livelli di controlli la situazione è migliore rispetto al resto d’Italia, con ispezioni nell’8% delle imprese contro un obiettivo del 5% fissato dalla legge nazionale. Lo scorso anno sono stati 15mila i controlli nelle aziende e 5mila nei cantieri, ha ricordato l’assessore per il Diritto alla salute Simone Bezzini. “La Regione metterà il massimo impegno per cercare di rispondere ai fabbisogni che i nostri servizi ci segnalano. Ma anche qui ci aspettiamo un segnale da parte del governo di irrobustimento di finanziamento al sistema sanitario e revisione dei tetti alla spesa del personale”.

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