Dea, la star dei bimbi ricoverati al Santa Chiara

Una lunga "militanza" in reparto con l'infermiera Chiara Richichi

Più informazioni su

La storia di Dea è diventata virale. Una star del reparto di pediatria dell’ospedale Santa Chiara di Pisa: la femmina di rottweiler per anni ha allietato i bimbi ricoverati.

https://www.toscanaindiretta.it/in-azienda/2023/06/04/dea-il-cane-che-fa-tornare-il-sorriso-ai-bimbi-ricoverati-al-santa-chiara/178992/

Adottata quando aveva solo 6 mesi, una cucciola, quindi, tramite Ginevra Dini dell’associazione Natadancane, da Isabella Campagni, volontaria attivista, deceduta purtroppo qualche mese fa, ora Dea vive con la figlia della donna, Chiara Richichi, infermiera a Cisanello.

Come è nata la “professione” di Dea per far sorridere i piccoli pazienti?

“Dea ormai ha 10 anni – spiega Chiara –  ma quando con la mamma l’abbiamo adottata sin da subito abbiamo notato il suo animo da “orsa” buona e così, vista una personale precedente esperienza, ho deciso di intraprendere con lei il percorso di pet therapy. Abbiamo fatto insieme un corso al centro cinofilo Dobredog, durato due anni, che prevede una parte teorica e una parte pratica di tirocinio in varie strutture socio sanitarie. È stata una bella coincidenza di eventi in quanto dopo aver svolto il mio progetto di tesi triennale in infermieristica nel reparto di pediatria proprio su un progetto di pet therapy, mi è stato offerto di portare avanti l’iniziativa così da proseguire il mio progetto di studio”.

“Certo, non è stato inizialmente semplice vista la stazza di Dea – prosegue la ragazza – ma quando medici, infermieri, oss e tutto il personale del reparto hanno avuto modo di conoscere Dea da vicino hanno subito capito il suo animo buono e gentile”.

La mattina, ricorda Chiara, quando entravano in reparto, prima di iniziare il giro delle stanze, Dea ci teneva a salutare tutto il personale sanitario, poi, solo dopo, potevano iniziare il loro lavoro di squadra.

“Lavoro gestito e coordinato insieme al personale del reparto – precisa -, infatti il tutto partiva con un briefing in cui ci veniva indicata la situazione attuale del reparto, le stanze dei bambini a cui potevamo accedere e su cosa incentrare il nostro lavoro”.

Patologie neurologiche in cui era necessario sviluppare lo stimolo sensoriale, disturbi della condotta alimentare per cui dovevano aver cura di lavorare sull’autostima e sulla socializzazione.

Un lavoro bellissimo – aggiunge la giovane – che si è svolto solo grazie alla sensibilità di Dea e alla professionalità e accoglienza di tutto il personale del reparto di pediatria dell’ospedale Santa Chiara di Pisa in particolare modo la caposala Laura Bonacchi e il dottor Giampiero Baroncelli che da sempre hanno sostenuto il nostro progetto contro ogni pregiudizio”.

Ad oggi purtroppo il tutto è stato interrotto per la pandemia del Covid,  e poi non è stato più ripreso: ” Ma Dea, come avverte la presenza di un bambino, continua a esprimere segnali di gioia e estrema sensibilità”. 

La canona dal cuore d’oro, nonostante l’età, sarebbe felice di tornare in reparto, con questa grande missione di portare il sorriso ai bimbi che, per gravi motivi di salute, sono costretti in un letto di ospedale.  Il “vecchio” progetto è fermo e se mai ripartisse, come ci auguriamo tutti,  forse non sarà Dea  ma un suo degno “erede”.

“Avete mai provato a chiedere a chi è ricoverato in un letto di ospedale se vorrebbe ricevere una “visita” dal proprio animale domestico? – chiede Chiara -. Io si!” 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.