Lutto per la morte di Claudio Tobia: è stato allenatore in seconda della Fiorentina

Al funerale Giorgio Eritreo, ex bandiera del Viareggio, e il cognato, avvocato Antonio Olmi di Firenze

Si è spento all’età di 80 anni, lo scorso 16 marzo, Claudio Tobia, per tutti il Cinghiale, ovvero il condottiero della Ternana Calcio che nel 1989 dall’orlo del fallimento  portò la società rossoverde nel campo neutro di Cesena a riempire una tribuna piena zeppa di 15.000 tifosi ternani con le bandiere rosse e verdi arrivati da Terni con pullman e mezzi propri.

Numeri da serie A. Eppure era “solo” uno spareggio per salire dalla serie C2 alla serie C1. L’11 giugno 1989, per la storia della Ternana, fu una giornata indimenticabile.  La Ternana vince ai rigori ed è il tripudio: momenti indimenticabili nella storia di Terni e del calcio.

Claudio Tobia si è spento dopo una vita spesa sui campi di calcio.

Il cinghiale ha allenato la Frattese nella stagione 1974-1975, la Casertana nel 1977-1978 (promozione in Serie C2), il Pescara nel 1979-1980, la Reggina nel 1983-1984 (promozione in Serie C1), il Catanzaro nel 1986-1987 (promozione in Serie B), la Salernitana nel 1987-1988, il Mantova nel 1991-1992, la Sambenedettese nel 1992-1993, la Narnese nel 1997-1998, il Latina nel 1998-1999, la Polisportiva Alghero nel 2005-2006, il Bastia nel 2006-2007. Il massimo palcoscenico della sua lunga carriera è stato con l’Avellino quando, nel corso della stagione 1981-1982, da allenatore in seconda, ha esordito in Serie A al posto del dimissionario Luís Vinício[3], battendo il Napoli con il risultato di 3-0. Rimane quindi alla guida della squadra irpina fino al termine della stagione, così da totalizzare complessivamente 9 gettoni di presenza nella massima serie. Nel 1982 fu allenatore in seconda della Fiorentina di Giancarlo Antognoni e Graziani, Giovanni Galli e Daniele Massaro.

Lascia 4 figli e la moglie Stefania, dopo alcuni problemi di salute che lo hanno allontanato dai campi sportivi.

Ieri nella Chiesta di San Giovanni Battista a Marsciano, la cortina dove si era ritirato, sono accorsi familiari, amici e tifosi per dare l’ultimo saluto allo sportivo a all’uomo.

Tra i calciatori intervenuti Sossio Perfetto, Borriello, Giulio Forte, Picchiante, Giorgio Eritreo, ex bandiera del Viareggio. Commevente la consegna al figlio Jacopo della maglia della Ternana depositata tra le braccia di Claudio ed il discorso di saluto di Chiara, l’altra figlia che in suo onore ha chiamato il figlio Leone.

La famiglia perde un solido ed importante punto di riferimento  e il calcio al contempo, un uomo di esperienza, un visionario, uno che vedeva dove gli altri non arrivavano, Sicuramente una personalità forte con un bagaglio trasferito a molti talenti e giovani calciatori –commenta l’avvocato Antonio Olmi, del Foro di Firenze, e cognato  presente anch’egli al funerale celebrato in Umbria -. Con lui se ne va un’era che non tornerà più ma che speriamo abbia instillato nei giovani forza, caparbietà e determinazione come lui stesso metteva sul terreno di gioco e nella vita”

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