Si rifiuta di sottoporsi al Dna: dopo 6 anni riconosciuta la paternità

Vittoria in tribunale a Firenze per la donna tutelata dall'avvocato Guglielmo Mossuto

Ci sono voluti ben 6 anni per arrivare alla sentenza, civile, di riconoscimento di paternità per la donna, sui 50 anni, rappresentata dall’avvocato del Foro di Firenze Guglielmo Mossuto.

Dopo aver fatto ricorso al tribunale fiorentino, il giudice ha chiesto un accertamento genetico, tramite una ctu, ma l’uomo si è rifiutato.

“La causa – spiega il legale – sarebbe stata veloce se il convenuto si fosse sottoposto al esame del Dna. Oltre al fatto di aver presentato una lista testimoni, che non si sono presentati, con rinvii di udienza in udienza, fino al punto che lo stesso giudice ha disposto che non fosse necessario ascoltarli”.

Constatata la frequentazione con la madre della donna e, in particolare,  il rifiuto dell’accertamento, il giudice ha tratto le sue conclusioni, disponendo l’annotazione della sentenza nell’atto di nascita, negli uffici comunali dello stato civile.

“La mia assistita – ha aggiunto l’avvocato Mossuto – ha rinunciato al cognome del padre, preferendo mantenere quello della madre”.

La donna, come disposto dal tribunale, avrà diritto al risarcimento dei danni. 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.