“Finché la cercheremo, non sarà scomparsa invano”: la voce di chi non dimentica Kata
Le lettere della criminologa e della mamma che fanno tremare il silenzio
Due anni senza Kata : la lettera della criminologa Stefani Sartorini
Sono trascorsi due anni da quel pomeriggio d’estate in cui la piccola Kataleya scomparve senza lasciare traccia. Era il 10 giugno 2023, e da allora la sua assenza ha segnato profondamente non solo la sua famiglia, ma l’intera comunità.Oggi, nel secondo anniversario della scomparsa, la criminologa Stefani Sartorini ha voluto affidare una lettera pubblica al ricordo di Kata. Parole che non analizzano, non cercano spiegazioni, ma custodiscono un grido silenzioso di speranza e memoria.
“In questi due anni non c’è stato un solo momento in cui io, come criminologa, ma soprattutto come mamma, non abbia pensato a Kata. Al suo sorriso, alla sua innocenza, a tutto quello che avrebbe potuto vivere” scrive Sartorini. Una riflessione intima, sofferta, che mette da parte il rigore dell’indagine per lasciare spazio alla voce del cuore. Una voce che si rivolge prima di tutto ai genitori della bambina, e che parla di un dolore senza tempo e senza pace.
“Il mio pensiero oggi va prima di tutto alla sua mamma, al suo papà, ai suoi cari, che portano un dolore che non ha forma.
La criminologa sceglie di non entrare nel merito delle indagini. Nessuna ipotesi, nessuna ricostruzione. Solo una certezza: Kataleya non è stata dimenticata.
“Oggi voglio solo dire che non ci siamo dimenticati di Kata. Che c’è ancora chi la cerca, chi spera, chi la tiene viva nel cuore. Che dietro ogni atto, ogni parola, ogni passo c’è un’unica verità che non cambia: Kataleya merita di essere trovata”.
La sua lettera si chiude con un invito semplice, ma carico di significato. Un appello a non lasciare che il nome di Kata venga inghiottito dal silenzio.
“In questo 10 giugno, vi chiedo di fermarvi un attimo. Di pensarla. Di dirle il suo nome. Perché finché continueremo a farlo, Kata sarà ancora con noi. E finché continueremo a cercarla, non sarà scomparsa invano”.
Parole che toccano, che commuovono, che richiamano ciascuno di noi a una responsabilità collettiva: non permettere che la scomparsa di una bambina diventi solo un caso da archiviare.
Kata è ancora lì, nei pensieri di chi l’ha conosciuta, nei sogni di chi non ha mai smesso di cercarla, nella voce di chi — come Sartorini — continua a pronunciare il suo nome. E oggi, più che mai, quel nome risuona forte: Kataleya.
Intanto la mamma Katherine ha scritto una bellissima lettera, indirizzata alla sua bimba, trasformata in un volantino, con diverse foto di lei, felice, con sua figlia, da affiggere all’ex hotel Astor, luogo da dove la piccola peruviana è svanita nel nulla, in pochi attimi, quel pomeriggio di sabato di due anni fa.
