Giudice di pace a San Miniato, braccio di ferro e caos. Il tribunale: “Per gli atti urgenti rivolgersi al Comune”
Bloccato il calendario di udienze già calendarizzate fino a febbraio 2026. Ferma l’emissioni di attestazioni per i decreti ingiuntivi
Continua il braccio di ferro a distanza sulla questione del giudice di pace a San Miniato fra tribunale e Comune.
Di questa mattina una nuova nota ufficiale del tribunale, a firma di Beatrice Dani, presidente e coordinatrice degli uffici, dove si ribadisce che “l’Ufficio del giudice di San Miniato dal 3 giugno è chiuso e inoperativo per decisione unilaterale (non concordata con il ministero della giustizia) dell’amministrazione comunale di San Miniato, che per legge (articolo 3 decreto legislativo 156/2012) deve provvedere a dotare l’ufficio di personale amministrativo e mezzi idonei a garantirne la funzionalità; gli sforzi fatti da parte di questa presidenza fin dal 2024 e da ultimo anche da parte del Presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Pisa, al fine di scongiurare la chiusura di fatto dell’ufficio giudiziario, sono stati vani”.
“A partire dal 3 giugno – spiega Dani – si è interrotta bruscamente l’attività giudiziaria, non risultando possibile per i giudici di pace assegnati all’ufficio celebrare le udienze fissate nei rispettivi ruoli e precisamente: nel ruolo civile (titolare dottor Bongiorno) le seguenti udienze: 24 giugno; 8 e 22 luglio, 9, 23 e 30 settembre, 7, 21 e 28 ottobre, 4 e 18 novembre, 2 e 16 dicembre, 13 e 20 gennaio 2026, 3 febbraio 2026 per il ruolo civile e le udienze del 27 giugno, del 25 luglio, del 26 settembre, del 24 ottobre e del 28 novembre per il ruolo penale (titolare il dottor Ceccarini). Ne deriva una situazione di grave disagio per i cittadini, l’utenza, le parti e i testimoni citati, che trovano chiuso l’ufficio senza alcuna indicazione e/o informazione da parte dell’amministrazione comunale e si rivolgono al tribunale per avere informazioni, nonché per gli avvocati del foro di Pisa e soprattutto degli altri fori del distretto o di altre regioni, che non sono stati raggiunti dai comunicati stampa e dalle note pubblicate da questa presidenza sul sito del tribunale e su canale Telegram”.
“Per ridurre al massimo il disagio creato – spiega la coordinatrice – si invitano la procura della Repubblica e i difensori a non citare i testi per le udienze civili e penali sopra indicate ovvero a controcitare le parti/testimoni già citati; considerato che giungono al tribunale molte lamentele dei difensori e richieste di sollecito di atti urgenti per la tutela dei crediti dei loro assistiti a causa della impossibilità di ottenere l’attestazione di cancelleria della esecutorietà dei decreti ingiuntivi provvisoriamente esecutivi o la pubblicazione delle sentenze irrevocabili, emesse dal giudice e rilevato che – come chiarito con nota ministeriale del 3 giugno l’attività di cancelleria all’ufficio del giudice di San Miniato può essere svolta solo dal personale comunale, che l’amministrazione del Comune deve assegnare all’ufficio, si invitano le parti e i difensori che sollecitano atti urgenti, dal cui ritardo derivi pregiudizio anche economico ai loro assistiti, a rivolgere le richieste all’amministrazione comunale di San Miniato, rappresentando eventuali profili di responsabilità contabile derivanti dal ritardo e chiedendo che venga assegnato del personale anche in via eccezionale per l’evasione delle pratiche urgenti”.
“Si ricorda – conclude la nota – che l’attestazione di esecutorietà o la pubblicazione delle sentenze sono atti di non particolare complessità, che possono essere effettuate da qualsiasi unità del personale comunale con qualifica non inferiore a quella di istruttore amministrativo e che, comunque, il tribunale ha sempre garantito la formazione del personale comunale a suo tempo addetto all’ufficio”.