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Il rapporto Isin |
Cronaca
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Rifiuti nucleari, soglia d’allarme in Toscana

13 ottobre 2025 | 09:51
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Rifiuti nucleari, soglia d’allarme in Toscana

939 metri cubi nella Regione

In dato che inquieta: in Toscana si trovano 939 metri cubi di rifiuti radioattivi, il 2,78% del totale nazionale. Lo rivela l’ultimo Inventario dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin), aggiornato al 31 dicembre 2024. Numeri che fanno riflettere su un’eredità silenziosa ma potenzialmente devastante.

Secondo il rapporto, la nostra regione ospita materiali in gran parte non attivi, ma la loro sola presenza basta a evocare timori e interrogativi. Dietro quelle cifre ci sono depositi, laboratori, ospedali, impianti di ricerca: luoghi ordinari che custodiscono scorie speciali, residui di un’energia che il tempo non riesce a disinnescare.

Nel panorama nazionale, è il Lazio a detenere il primato con 12.224 metri cubi di rifiuti radioattivi, seguito da Lombardia (6.602 m³) e Piemonte (5.903 m³). La Toscana, pur lontana dai livelli più alti, resta parte di una mappa che racconta una realtà inquietante: scorie disseminate da Nord a Sud, in attesa di una collocazione definitiva che tarda ad arrivare.

Sotto il profilo dell’attività radioattiva, la Toscana incide per appena lo 0,24% sul totale nazionale. Ma il dato non cancella la preoccupazione. Ogni metro cubo rappresenta una responsabilità collettiva, un frammento di rischio che si aggiunge al lungo elenco delle emergenze ambientali italiane.

Un’invisibile minaccia che non fa rumore, ma che continua a serpeggiare sotto le colline, nei depositi, nelle zone industriali, ricordando che anche la terra del Rinascimento custodisce il suo lato oscuro.