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Partite truccate nel calcio giovanile, arrestati in Toscana padre e figlio

29 ottobre 2025 | 12:26
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Partite truccate nel calcio giovanile, arrestati in Toscana padre e figlio

Sono titolari di un’agenzia di scommesse a Sesto Fiorentino

Un nuovo scandalo legato alle scommesse nel calcio colpisce la Toscana, stavolta nel mondo dei campionati giovanili e con il coinvolgimento diretto di arbitri corrotti.

Dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri di Reggio Calabria e la Guardia di Finanza stanno eseguendo misure cautelari agli arresti domiciliari nei confronti di cinque indagati, accusati di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata alle frodi sportive, come riportato dalla procura di Reggio Calabria.

Frodi sportive e arbitri corrotti

Le indagini, coordinate dalla  Procura di Reggio Calabria, sono nate da una segnalazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli riguardante un flusso anomalo di scommesse su una partita della categoria Primavera.

Secondo gli investigatori, un arbitro della Sezione di Reggio Calabria, già sospeso dalla giustizia sportiva per irregolarità, avrebbe diretto partite in modo da indirizzare il risultato finale verso esiti predeterminati, permettendo così ai membri dell’associazione di guadagnare sulle scommesse.

Pagamenti fino a 10.000 euro

Gli indagati avrebbero corrotto altri arbitri promettendo o dando somme fino a 10.000 euro per partita, affinché dirigessero le gare in maniera favorevole agli interessi del gruppo. Il sistema criminale coinvolgeva anche altri soggetti che finanziavano le scommesse e ricercavano contatti con i direttori di gara, garantendo un utile comune derivante dai risultati manipolati.

Il modus operandi comprendeva, tra l’altro, rigori inesistenti, espulsioni ingiustificate e favori alle squadre con quotazioni più vantaggiose, alterando così l’esito delle partite.

Il coinvolgimento della Toscana

Tra gli arrestati figurano due imprenditori toscani, padre e figlio, titolari di un’agenzia di scommesse a Sesto Fiorentino. Secondo la Procura, la loro attività è stata utilizzata per veicolare giocate rilevanti sulle partite manipolate, anche attraverso provider esteri non autorizzati per non destare sospetti.

L’associazione scommetteva su risultati pilotati e otteneva ingenti guadagni, alterando così la regolarità delle competizioni sportive”, spiega la nota della Procura, sottolineando l’impatto significativo delle decisioni arbitrali corrotte.