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Cronaca
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Addio al magistrato antimafia Roberto Pennisi, una vita contro la criminalità organizzata

4 novembre 2025 | 15:48
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Addio al magistrato antimafia Roberto Pennisi, una vita contro la criminalità organizzata

Dopo gli inizi in Sicilia, aveva operato in diverse procure italiane, tra cui Firenze e Livorno

Si è spento a 73 anni Roberto Pennisi, magistrato di lungo corso e figura di spicco nella lotta alla mafia e al terrorismo. Malato da tempo, Pennisi è morto nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale di Pescia, dove era ricoverato da alcuni giorni. I funerali  sono stati celebrati questo pomeriggio nella chiesa di San Francesco a Montecatini Terme, la città dove aveva scelto di vivere e dove era diventato un punto di riferimento discreto ma stimato anche nella comunità locale.

Originario di Acireale, in provincia di Catania, Pennisi aveva dedicato l’intera vita alla giustizia e al servizio dello Stato. Dopo gli inizi in Sicilia, aveva operato in diverse procure italiane, tra cui Firenze e Livorno, dove si era distinto per rigore e competenza nelle indagini sulla criminalità organizzata. Il suo impegno lo aveva poi portato alla Direzione nazionale antimafia, al fianco dei più importanti magistrati italiani impegnati nel contrasto alle grandi organizzazioni criminali.

Pennisi aveva ricoperto un ruolo fondamentale anche nella Direzione nazionale antiterrorismo, affrontando dossier complessi e contribuendo alla definizione di strategie investigative a livello nazionale. Era noto per la sua visione lucida e per la capacità di analizzare i fenomeni criminali nel loro intreccio economico e sociale, sottolineando spesso la necessità di una cooperazione internazionale più incisiva per contrastare le mafie moderne.

Dal 2000 si era stabilito in Toscana, scegliendo Montecatini come sua casa, un luogo dove – dopo il pensionamento – aveva continuato a seguire con attenzione i temi della giustizia e della legalità, partecipando a convegni e incontri pubblici, soprattutto con i giovani.

Magistrato di grande umanità e riservatezza, Pennisi era apprezzato non solo per la competenza professionale, ma anche per l’equilibrio e la profonda passione civile con cui aveva affrontato il suo lavoro. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nel mondo della magistratura e in tutti coloro che hanno condiviso con lui l’impegno per un Paese più giusto e libero dalle mafie.