Condanna per alcuni operatori
Dopo quasi nove anni di indagini e udienze, arriva la parola fine sulla complessa vicenda giudiziaria legata ai fatti di Montalto di Fauglia, che aveva scosso l’opinione pubblica per presunti maltrattamenti ai danni di pazienti disabili ospitati nel Centro Riabilitativo della Fondazione Stella Maris.
Il Tribunale di Pisa, presieduto dalla giudice Susanna Messina, ha assolto con formula piena – “perché il fatto non sussiste” – i vertici sanitari e amministrativi della struttura: le dottoresse Patrizia Masoni e Paola Salvadori, insieme al direttore sanitario Giuseppe De Vito. Secondo la sentenza, i dirigenti non ebbero alcuna responsabilità nella gestione dei fatti oggetto d’indagine e il Centro fu amministrato nel rispetto delle normative vigenti.
La condanna ha invece riguardato 10 operatori sanitari – con pene che vanno da 2 anni e 4 mesi fino a 4 anni ed un mese – che, come emerso nel corso del processo, avrebbero tenuto comportamenti non professionali e inadeguati nei confronti di alcuni ospiti della struttura. Tali dipendenti furono immediatamente licenziati all’epoca dei fatti, non appena la direzione venne a conoscenza di quanto accadeva.
Il procedimento era stato avviato nel 2016, a seguito di una denuncia che aveva portato la Procura di Pisa a disporre intercettazioni e riprese ambientali all’interno del centro. Le indagini avevano documentato presunti episodi di violenza e trattamenti non corretti verso persone con gravi disabilità, accendendo un dibattito nazionale sulla gestione delle strutture riabilitative e sull’uso della contenzione. Ben 284 gli episodi di maltrattamenti documentati dagli inquirenti..
Dopo un processo lungo e articolato, il Tribunale ha dunque riconosciuto la totale estraneità dei vertici medici e confermato che la Fondazione Stella Maris aveva agito con tempestività e rigore nel rimuovere i responsabili delle condotte abusive.
In una nota diffusa al termine dell’udienza, il Presidente della Fondazione Stella Maris, avvocato Giuliano Maffei, ha espresso soddisfazione per la decisione: “la sentenza – ha sottolineato –riconosce la correttezza e la professionalità di chi ha sempre gestito la struttura con serietà e nel rispetto delle persone assistite”.
Maffei ha ricordato che la struttura di Montalto di Fauglia era una realtà autonoma e distinta dallo Stella Maris di Calambrone, centro d’eccellenza per la riabilitazione infantile, e ha ribadito come, negli anni successivi, la Fondazione abbia rafforzato i propri standard etici e professionali.
La sentenza rappresenta una svolta per la Fondazione, che vede così riconosciuta la correttezza gestionale della propria dirigenza, ma anche un monito per tutto il settore della riabilitazione: la necessità di vigilare costantemente sulla qualità dei servizi e sul rispetto della dignità dei pazienti.


