Logo
L'alluvione del 4 novembre 1966 |
Cronaca
/

Firenze, l’Arno e la memoria

4 novembre 2025 | 10:24
Share0
Firenze, l’Arno e la memoria

La culla del Rinascimento seppe rinascere dal fango

Firenze ricorda l’alluvione del 4 novembre 1966: cinquantasette anni dalla tragedia.

Firenze oggi si ferma in memoria di uno dei momenti più drammatici della sua storia moderna: l’alluvione del 4 novembre 1966. Cinquantasette anni fa, la città era travolta dalle acque dell’Arno, trasformando le strade, le piazze e i quartieri storici in un teatro di devastazione senza precedenti.

L’alluvione colpì Firenze con una violenza inaspettata: il fiume Arno, già gonfio per le incessanti piogge dei giorni precedenti, straripò, sommergendo quartieri come l’Oltrarno, Santa Croce e San Frediano. I danni furono enormi: migliaia di abitazioni e negozi furono allagati, e interi patrimoni artistici rischiarono di andare perduti. Tra i tesori colpiti, opere di Botticelli, Giotto e Michelangelo furono danneggiate, la Biblioteca Nazionale e gli archivi storici subirono gravi perdite.

La reazione dei fiorentini e del mondo intero fu immediata. Migliaia di volontari – poi noti come gli  “angeli del fango” – arrivarono da tutta Italia e dall’estero per salvare opere d’arte, libri e beni culturali. La città mostrò allora un coraggio collettivo straordinario, trasformando la tragedia in un esempio di solidarietà internazionale.

Oggi, Firenze ricorda non solo la forza distruttrice dell’acqua, ma anche la resilienza della sua comunità. Cerimonie e iniziative culturali rendono omaggio alle vittime e celebrano l’impegno di chi contribuì a salvare la memoria storica e artistica della città.

L’alluvione del 1966 resta un monito per la gestione del territorio e la protezione del patrimonio culturale, ricordando quanto fragili possano essere le bellezze che da secoli attraggono il mondo intero.

Cinquantasette anni dopo, l’Arno scorre silenzioso tra le sue sponde restaurate, ma la memoria di quella giornata rimane viva, insegnando a Firenze e all’Italia intera l’importanza della prevenzione, della solidarietà e della cura del patrimonio culturale.