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Cronaca
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Salmonella nelle mense scolastiche, tre indagati per epidemia colposa

4 novembre 2025 | 14:31
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Salmonella nelle mense scolastiche, tre indagati per epidemia colposa

Il focolaio aveva causato 255 casi di intossicazione alimentare e sarebbe stato originato da pomodorini ciliegino contaminati

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Prato ha concluso le indagini preliminari sull’epidemia di Salmonella che, nel settembre 2024, aveva colpito centinaia di bambini nelle mense scolastiche tra Calenzano, Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Carmignano e Barberino del Mugello.

Secondo quanto emerso dal comunicato firmato dal  Procuratore Capo Luca Tescaroli, il focolaio, che aveva causato 255 casi di tossinfezione alimentare tra bambini di età compresa fra 0 e 10 anni e 23 adulti, sarebbe stato originato da pomodorini ciliegino contaminati dal germe patogeno Salmonella strathcona ST2559, utilizzati crudi come ingrediente in piatti “freddi” serviti nelle mense di 39 istituti scolastici.

L’ampia attività investigativa, condotta con il supporto di specialisti in igiene e medicina preventiva, ha permesso di ricostruire in dettaglio la filiera di approvvigionamento e manipolazione degli alimenti, fino a individuare presunte condotte colpose nella gestione dei controlli di sicurezza alimentare.

Tre persone con ruoli apicali all’interno della società Qualità & Servizi spa. – il direttore dell’area qualità, il direttore di produzione e l’amministratore unico – sono state indagate per i reati di epidemia colposa e lesioni personali colpose. Secondo la Procura, la procedura di disinfezione dei pomodorini non sarebbe stata effettuata in modo corretto, consentendo al batterio di diffondersi nei pasti distribuiti alle scuole.

Il procuratore Tescaroli ha ricordato che, come previsto dalla legge, “gli indagati devono ritenersi non colpevoli sino a sentenza definitiva di condanna”.  Il procedimento penale, infatti, è ancora in corso e la responsabilità dei destinatari dei provvedimenti dovrà essere valutata nelle successive fasi processuali.

L’episodio, che aveva destato grande allarme tra le famiglie e le amministrazioni comunali coinvolte, resta uno dei più gravi casi di tossinfezione alimentare collettiva degli ultimi anni in Toscana.