Montelupo, un ciclo di eventi per commemorare la deportazione dell’8 marzo 1944

Si parte il 2 marzo con un'iniziativa rivolta alle scuole. L'8 marzo inaugurazione della mostra 'Campioni nella memoria' sugli atleti deportati nei lager

Il comune di Montelupo organizza una settimana di iniziative per ricordare quanto accaduto nella notte fra il 7 e l’8 marzo 1944: 21 cittadini di Montelupo furono deportati nei campi di sterminio austriaci, come repressione allo sciopero generale del 3 e 4 marzo al quale nessuno partecipò nella cittadina.
La deportazione colpì tutto l’Empolese Valdelsa: fu realizzata interamente da autorità italiane, colpì indiscriminatamente scioperanti e non, caratterizzandosi quindi anche come vendetta per motivi politici o personali. Purtroppo, come noto, la mortalità dei deportati fu altissima.
Il Comune di Montelupo fin dall’immediato dopoguerra nel 1947, ha partecipato ai pellegrinaggi ai campi di sterminio che videro la tragica esperienza dei deportati e ha scelto di ricordare quanto accaduto con quattro monumenti: la targa commemorativa posta sulla facciata del palazzo comunale; il cippo posto al cimitero del capoluogo; il monumento ai caduti in piazza Matteotti; una pietra monumentale provienente dalla cava di Ebensee (sottocampo di Mauthausen) di fronte alla scuola Baccio da Montelupo realizzato nel 2008 in collaborazione con il liceo artistico di Empoli.
Il percorso della memoria si arricchisce quest’anno delle Pietre d’inciampo, collocate nei luoghi in cui abitavano o lavoravano i cittadini di Montelupo che furono assassinati nei lager. La prima è stata inaugurata lo scorso 27 gennaio ed è dedicata a Carlo Castellani.
“In questi giorni in cui spaventosi venti di guerra spirano da est – afferma l’assessore alla memoria, Lorenzo Nesi – occorre ricordare con ancora maggior forza gli orrori che nel 1944 segnarono per sempre la nostra comunità: l’odio fratricida della deportazione, il lungo permanere del fronte sull’Arno in estate e la conseguente distruzione materiale e morale, oltre alle tante vittime militari e civili cadute a Montelupo. E’ proprio il ricordo dell’orrore che può spingerci a fare ogni sforzo in difesa del bene più prezioso: la pace”. 
Montelupo ha perso nei campi di concentramento anche il calciatore Carlo Castellani, ma sono tanti gli atleti ad essere stati deportati nel lager. 48 fotografie per 48 storie. Ogni capitolo contiene la foto dell’atleta e la sua biografia con i motivi della deportazione – razziali, politici, religiosi.
Gli sportivi ricordati appartengono a differenti nazionalità e diverse discipline: dal calciatore Carlo Castellani, al marciatore Shaul Ladany, sopravvissuto ai campi di concentramento e al raid dei terroristi di Settembre Nero durante l’Olimpiade di Monaco nel 1972, fino a William Grover-Williams, pilota e agente segreto britannico.
Un progetto culturale itinerante di memoria viva, che negli ultimi anni ha girato l’Italia per musei, scuole e Istituti della Resistenza. Una raccolta di storie e di vite curata dalla sezione fiorentina dell’Unione Nazionale Veterani dello sport Oreste Gelli.  L’esposizione approda a Montelupo dopo essere stata ospitata dal Consiglio regionale e vuol far riflettere attraverso storie personali, umane e di simboli dello sport.
Il programma
La mattina del 2 marzo saranno inaugurate le pietre di inciampo dedicate ai vetrai della Nardi assassinati nei lager, alla presenza degli studenti dell’Istituto comprensivo, dei parenti, delle associazioni. Tra loro anche Angelo Scardigli, antifascista deportato da Lecco, dove fu costretto ad andare a lavorare per cercare di sfuggire alle persecuzioni del regime.
Domenica (6 marzo) sarà il momento della messa in commemorazione dei deportati presso la Pieve di S.Giovanni Evangelista e la deposizione di una corona al monumento ai caduti di piazza Matteotti.
Lunedì 7 marzo alle 22 è stato chiesto ai sacerdoti di suonare le campane a morte per ricorderare l’inizio de “la notte dell’odio”.
Martedì 8 marzo alle 11 si terrà una passeggiata della memoria per le vie del centro, con partenza da viale Umberto I per l’inaugurazione delle pietre d’inciampo dei deportati dal centro città assassinati nei lager.
Alle 18 al Mmab, piazza Vittorio Veneto, 11 sarà inaugurata la mostra Campioni nella Memoria sugli atleti deportati nei lager.

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