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Scatti di Srt 429, il libro fotografico fatto a piedi “senza uscire mai dalla strada”

6 marzo 2025 | 14:10
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Scatti di Srt 429, il libro fotografico fatto a piedi “senza uscire mai dalla strada”

Il fotografo ha fatto circa 400 immagini da Ponte a Elsa a Gaiole in Chianti

Ha percorso a piedi 73 chilometri della “vecchia” Srt 429, da Ponte a Elsa a Gaiole in Chianti, realizzando circa 400 scatti. Per documentare in modo puntuale e imparziale, “senza uscire mai dalla strada”, aspetti e particolari di un territorio che ha conosciuto mutamenti profondi negli ultimi settant’anni. Un viaggio che – come ricorda l’autore – lo ha indotto a fare “il percorso inverso rispetto all’attrattività dell’industrializzazione”, e che in definitiva ha rappresentato quasi una rivincita del paesaggio collinare e della campagna toscana, rispetto all’esodo e all’abbandono in cui era stata lasciata mezzo secolo fa.

E’ con questo spirito che Marco Mangini ha realizzato “Obiettivo 429”, un libro reportage realizzato in sei tappe nell’agosto 2022. A partire dalla prima immagine, una lapide che indica la “Strada Regia dall’Osteria Bianca a Poggibonsi, Siena e Roma”, Marco Mangini ha utilizzato la fotocamera come “come blocco notes, senza indulgere nella ricerca formale del bello” e ha immortalato luoghi e paesaggi incantevoli, ma anche particolari e dettagli ricchi di significati, testimoni implacabili della vita quotidiana che scorre lungo la strada, con le sue luci e le sue contraddizioni.

“Durante il percorso – osserva l’autore, Marco Mangini – e soprattutto dopo l’ultima tappa mi sono reso conto che questo viaggio rappresentava una metafora, e anche un’occasione per riflettere sul possibile futuro di questo storico percorso che unisce la Valdelsa con il Chianti”.

“Da buon viatico – osserva Sabina Spannocchi, Presidente della Società Storica della Valdelsa – il fotografo ci esorta a guardare la realtà con occhi diversi, più attenti e sensibili, inducendo alla riflessione. Dalla natura morta al paesaggio, dai capannoni industriali agli antichi lavatoi, la macchina fotografica è usata come i pennelli e i colori dal pittore, non per un mero esercizio tecnico o estetico, ma come privilegiato strumento conoscitivo. Le fotografie, scattate con sicura padronanza del mezzo, ci consegnano un preciso stato del territorio che invoca tutela e conservazione consapevole”.