Black Powerless di Binta Diaw nella collezione pubblica del Comune di Santa Croce
Per celebrare l’acquisizione il Comune promuove, a partire dal 14 giugno, un ciclo di tre incontri pubblici, ideati e coordinati da Ilaria Mariotti
L’opera Black Powerless (2024) dell’artista Binta Diaw entra ufficialmente nella collezione pubblica del Comune di Santa Croce sull’Arno, con il sostegno del Pac2024 – Piano per l’arte contemporanea promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea del Ministero della cultura.
L’opera, esposta per la prima volta nella mostra personale Del Cosmo e della Terra a villa Pacchiani (gennaio–marzo 2024), a cura di Ilaria Mariotti, entra ora a far parte della collezione del Gabinetto dei disegni e delle stampe del Comune.

L’artista italo-senegalese Binta Diaw (Milano, 1995) aveva portato a Santa Croce sull’Arno la sua ricerca sui fenomeni sociali che definiscono il nostro mondo contemporaneo attraverso la migrazione, l’appartenenza e la questione di genere attraverso corpo e spazialità.
Per celebrare l’ingresso dell’opera nella collezione pubblica e approfondire alcuni dei temi che essa solleva, quali la migrazione e la necessità di una mediazione tra culture diverse, il Comune promuove, a partire dal 14 giugno, un ciclo di tre incontri pubblici, ideati e coordinati da Ilaria Mariotti, già curatrice della mostra personale dell’artista, con ospiti tutti portatori di esperienze vissute.
L’incontro del 14 giugno si svolgerà, a partire dalle 17, nella sala consiliare del Comune di Santa Croce sull’Arno dove, l’assessore alle politiche e istituzioni culturali Simone Balsanti con l’artista Binta Diaw e la curatrice Ilaria Mariotti presenteranno alla cittadinanza l’opera Black Powerless.

Gli incontri successivi avranno luogo, invece, alla saletta Vallini alle 18. L’appuntamento del 19 giugno vedrà protagoniste Benedicta Djumpah – attivista, podcaster, membro di Italiani Senza Cittadinanza e Ana Maria Mengue – Presidente di Dim – Donne in Movimento che dialogheranno con Ilaria Mariotti su storie di donne, migrazione, diritti e cittadinanza. Il 3 luglio sarà la volta di Pape Diaw – attivista e fondatore di Oltre l’Africa, Diye Ndiaye – antropologa e già assessora del Comune di Scandicci e Justin Randolph Thompson – artista, direttore di Black History Month Florence che, insieme a Ilaria Mariotti, faranno un focus su politica, mediazione e arte.
Black Powerless è un lavoro corale composto da 18 calchi di pugni in gomma siliconica e acrilica, appesi verso il basso e rappresenta una riflessione critica sulla complessità dell’identità delle seconde generazioni di origine senegalese. Questa acquisizione è anche la memoria viva di un processo collettivo, di incontri e di dialoghi attraverso l’arte che hanno arricchito il tessuto culturale di Santa Croce sull’Arno. La dimensione laboratoriale e il piacere di spendere del tempo insieme hanno caratterizzato la produzione di quest’opera. I pugni che compongono Black Powerlesssono quelli di: Maimouna Badji, Ramatoulaye Badji, Marietou Dia, Lala Diaw, Aissatou Mbacke Pene, Adji Fary Faye Ndiaye, Anta Sall, Aissatou Sow – giovani donne le cui storie e visioni sono parte integrante dell’opera e della comunità
Le biografie
Binta Diaw (Milano, 1995) è un’artista visuale italo-senegalese che vive e lavora tra Milano e Dakar. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e all’Ésad di Grenoble. Spesso declinata sotto forma di installazioni di varie dimensioni, la ricerca plastica di Binta Diaw fa parte di una riflessione filosofica sui fenomeni sociali che definiscono il nostro mondo contemporaneo – come la migrazione, la nozione di appartenenza o la questione di genere – attraverso corpo e spazialità. Alimentando la sua ricerca attraverso contributi sull’intersezionalità e sul femminismo, Binta Diaw ci porta nell’esplorazione di molteplici livelli di identità: la sua come donna nera, in un mondo europeizzato; la nostra e quella di un continuo crocevia di storie e geografie.
Pape Diaw: attivista e mediatore culturale. Fondatore dell’associazione Oltre l’Africa che si occupa di storia africana e che favorisce la cooperazione scientifica tra paesi.
Benedicta Djumpah: attivista del movimento, ora associazione, Italiani Senza Cittadinanza, membro del team Black History Month/Firenze. È anche creatrice e host del podcast The Chronicles of a Black Italian Woman. Dal 2018 lavora nelle università statunitensi in Italia e si occupa di programmazione con un focus sulle tematiche di diversità, equità, inclusione.
Ana Maria Mengue: presidente dell’Associazione Dim – Donne in Movimento, nel 2009 ha creato la ONG Mbengono nel suo paese di origine, la Guinea Equatoriale, che si occupa di donne, bambini ed adolescenti in stato di bisogno e lavora per la sensibilizzazione – lotta contro l’HIV della popolazione guineana e ogni anno organizza campi estivi gratuiti per bambini dei quartieri più poveri.
Diye Ndiaye: Antropologa di formazione. Assessora al Comune di Scandicci da maggio 2014 fino a giugno 2024, con deleghe a Istruzione, Formazione Professionale, Cooperazione e Relazioni Internazionali, Promozione dell’Associazionismo, Pari Opportunità. Da sempre impegnata sul tema del genere e dell’emancipazione femminile, numerosi sono i suoi contributi su problemi di genere, identità̀ e sviluppo. Nel 2015 ha pubblicato Il viaggio di Aïssata, (Giuliano Ladolfi Editore).
Justin Randolph Thompson. Artista dei nuovi media, facilitatore culturale ed educatore. Vive tra l’Italia e gli Stati Uniti dal 1999. Thompson è co-fondatore e direttore del Black History Month Florence, dal 2017 fa parte del collettivo curatoriale BHMF e ha ricevuto numerosi premi internazionali per la sua attività di artista.