Sat si fonde con AdF, nasce Toscana Aeroporti, Pisa e Firenze sotto un unico gestore. Rossi:”Obiettivo 11 milioni di passeggeri”

L’operazione era stata annunciata fin dalla primavera 2014 e non ha mancato di avere ripercussioni politiche e sindacali pesanti, ma alla fine l’economia ha fatto il suo corso e da oggi l’aeroporto di Pisa, il Galilei e quello di Firenze, il Vespucci sono gestiti da una stessa società nata dall’incorporazione del gestore dello scalo fiorentino nella compagine societari di quello pisano, in altre parole una fusione che ha portato alla nascita di una nuova società di gestione Toscana Aeroporti spa.

L’Assemblea straordinaria degli azionisti di Sat tenutasi in data 10 febbraio 2015 in prima convocazione ha approvato il progetto di fusione di della società Aeroporto Firenze in Società aeroportuale Toscana. La nuova società si chiamerà Toscana Aeroporti spa e avrà sede legale a Firenze. contestualmente alla fusione è stata anche attribuito il mandato al cda di Sat dall’assemblea dei soci di attuare un aumento di capitale per dare efficacia alla funzione. Insomma il matrimonio è celebrato e adesso per rendere operativa questa fusione manca solo l’autorizzazione Enac per mettere Sat in condizione di poter operare anche sulla concessione aeroportuale fiorentina e quindi rendere effettiva la fusione, visto che i rispettivi consigli di amministrazione delle due società hanno dato in due diverse sedute parere favorevole. Per tanto AdF cesserà di esistere e praticamente sarebbe stata assorbita da Sat che ora si trasforma nella nuova società. Per la cronaca il rapporto di cambio delle quote è stato fissato in Il rapporto di cambio è stato fissato in 0,9687 azioni ordinarie Sat per ogni azione ordinaria di AdF.
La Fusione, spiegano da Sat rientra nel quadro del disegno industriale e strategico già reso noto al mercato fin dal 16 ottobre 2014 volto alla realizzazione dell’integrazione tra Sat e Adf e rientra in quanto è previsto dal Piano nazionale degli aeroporti al fine di garantire agli stessi la qualifica di aeroporti di interesse nazionale strategico. L’obiettivo strategico è quello di costituire il sistema aeroportuale toscano best in class e di divenire uno dei principali poli aeroportuali italiani. La Fusione , inoltre dicono ancora dalle società pisana è finalizzata a massimizzare lo sviluppo coordinato dell’aeroporto Galilei e del Vespucci attraverso l’ampliamento dell’offerta delle destinazioni raggiungibili dai due scali, l’aumento dei posti offerti sulle singole rotte, l’aumento del numero di compagnie aeree operanti nel sistema grazie all’adeguamento delle infrastrutture aeroportuali ai volumi di traffico previsti dai piani di sviluppo aeroportuali dei due scali.
A fare i conti con questa scelta ovviamente il mondo politico come prima reazione da registrare le dimissioni dell’assessore Danti (Sel) dalla giunta comunale di Pisa ritenendo il progetto insostenibile von le previsioni del Pit regionale e della sostenibilità ambientale nella piana fiorentina per l’alplaimento della pista del Vespucci. UN plauso all’operazione invece è arrivato dal presidente della Regione Rossi che ha commentato dicendo: “Oggi è un grande giorno per la Toscana. Sono convinto di aver fatto una delle scelte più importanti per Pisa, per Firenze e per tutta la Regione. Mettere insieme i due aeroporti ci fa diventare un riferimento nazionale e la pista di 3 chilometri che ha Pisa potrà rappresentare un elemento di attrazione per vettori intercontinentali più di quanto non sia avvenuto finora. Pisa può fare i volumi e Firenze può fare i margini. Abbiamo un piano di sviluppo che ci porta a soddisfare la previsione delle esigenze del traffico aereo nei prossimi anni, fino all’obiettivo di 11 milioni di passeggeri. È un grande obiettivo che abbiamo raggiunto e sono convinto “.
“Naturalmente – ha continuato Rossi – non mancano le polemiche. Faccio presente che gli interventi pubblici ci sono dovunque sugli aeroporti. Se penso agli aeroporti della Puglia non posso che ammirare l’azione del presidente Vendola che riesce a trasferire ogni anno 15 milioni ai vettori attraverso un’operazione di promozione della regione che a me, finora, non è mai riuscita. Per non dire che l’aeroporto di Bari è stato finanziato con i fondi europei e altri interventi con i fondi Fas. Insomma basta con le polemiche tutte politiche, e basta anche con previsioni ambientali sull’area di Firenze che non stanno né in cielo né in terra, perché lì ci sarà un miglioramento complessivo, a partire dalla sicurezza dei voli e dall’ambiente”.
“Con questa scelta – ha proseguito – portiamo la Toscana verso il futuro. Siamo la regione del manifatturiero, del turismo, della ricerca, della cultura. Una regione che ha bisogno di avere i due aeroporti integrati e in sviluppo. In questo modo saremo collegati con il mondo. Se invece staremo fermio, se ognuno continuerà a giocare per conto proprio rischiamo di essere spiazzati”.

 

L’operazione era stata annunciata fin dalla primavera 2014 e non ha mancato di avere ripercussioni politiche e sindacali pesanti, ma alla fine l’economia ha fatto il suo corso e da oggi l’aeroporto di Pisa, il Galilei e quello di Firenze, il Vespucci sono gestiti da una stessa società nata dall’incorporazione del gestore dello scalo fiorentino nella compagine societari di quello pisano, in altre parole una fusione che ha portato alla nascita di una nuova società di gestione Toscana Aeroporti spa.

 L’Assemblea straordinaria degli azionisti di SAT tenutasi in data 10 febbraio 2015 in prima convocazione ha approvato il progetto di fusione di della società Aeroporto Firenze in Società aeroportuale Toscana. La nuova società si chiamerà Toscana Aeroporti spa e avrà sede legale a Firenze. contestualmente alla fusione è stata anche attribuito il mandato al Cda di Sat dall’assemblea dei soci di attuare un aumento di capitale per dare efficacia alla funzione.  Insomma il matrimonio è celebrato e adesso per rendere operativa questa fusione manca solo l’autorizzazione Enac per mettere Sat in condizione di poter operare anche sulla concessione aeroportuale fiorentina e quindi rendere effettiva la fusione, visto che i rispettivi consigli di amministrazione delle due società hanno dato in due diverse sedute parere favorevole. Per tanto AdF cesserà di esistere e praticamente sarebbe stata assorbita da Sat che ora si trasforma nella nuova società.  Per la cronaca il rapporto di cambio delle quote è stato fissato in Il rapporto di cambio è stato fissato in 0,9687 azioni ordinarie Sat per ogni azione ordinaria di AdF.

La Fusione, spiegano da Sat rientra nel quadro del disegno industriale e strategico già reso noto al mercato fin dal 16 ottobre 2014 volto alla realizzazione dell’integrazione tra Sat e Adf e rientra in quanto è previsto dal Piano nazionale degli aeroporti al fine di garantire agli stessi la qualifica di aeroporti di interesse nazionale strategico. L’obiettivo strategico è quello di costituire il sistema aeroportuale toscano best in class e di divenire uno dei principali poli aeroportuali italiani. La Fusione , inoltre dicono ancora dalle società pisana è finalizzata a massimizzare lo sviluppo coordinato dell’aeroporto Galilei e del Vespucci attraverso l’ampliamento dell’offerta delle destinazioni raggiungibili dai due scali, l’aumento dei posti offerti sulle singole rotte, l’aumento del numero di compagnie aeree operanti nel sistema grazie all’adeguamento delle infrastrutture aeroportuali ai volumi di traffico previsti dai piani di sviluppo aeroportuali dei due scali.

A fare i conti con questa scelta ovviamente il mondo politico come prima reazione da registrare le dimissioni dell’assessore Danti (Sel) dalla giunta comunale di Pisa ritenendo il progetto insostenibile von le previsioni del Pit regionale e della sostenibilità ambientale nella piana fiorentina per l’alplaimento della pista del Vespucci. UN plauso all’operazione invece è arrivato dal presidente della Regione Rossi che ha commentato dicendo: “Oggi è un grande giorno per la Toscana. Sono convinto di aver fatto una delle scelte più importanti per Pisa, per Firenze e per tutta la Regione. Mettere insieme i due aeroporti ci fa diventare un riferimento nazionale e la pista di 3 chilometri che ha Pisa potrà rappresentare un elemento di attrazione per vettori intercontinentali più di quanto non sia avvenuto finora. Pisa può fare i volumi e Firenze può fare i margini. Abbiamo un piano di sviluppo che ci porta a soddisfare la previsione delle esigenze del traffico aereo nei prossimi anni, fino all’obiettivo di 11 milioni di passeggeri. È un grande obiettivo che abbiamo raggiunto e sono convinto “.
“Naturalmente – ha continuato Rossi – non mancano le polemiche. Faccio presente che gli interventi pubblici ci sono dovunque sugli aeroporti. Se penso agli aeroporti della Puglia non posso che ammirare l’azione del presidente Vendola che riesce a trasferire ogni anno 15 milioni ai vettori attraverso un’operazione di promozione della regione che a me, finora, non è mai riuscita. Per non dire che l’aeroporto di Bari è stato finanziato con i fondi europei e altri interventi con i fondi Fas. Insomma basta con le polemiche tutte politiche, e basta anche con previsioni ambientali sull’area di Firenze che non stanno né in cielo né in terra, perché lì ci sarà un miglioramento complessivo, a partire dalla sicurezza dei voli e dall’ambiente”.

“Con questa scelta – ha proseguito – portiamo la Toscana verso il futuro. Siamo la regione del manifatturiero, del turismo, della ricerca, della cultura. Una regione che ha bisogno di avere i due aeroporti integrati e in sviluppo. In questo modo saremo collegati con il mondo. Se invece staremo fermio, se ognuno continuerà a giocare per conto proprio rischiamo di essere spiazzati”.

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