Ponte di Calcinaia, Per la Gente: “Dal Comune ci aspettavamo un’attenzione maggiore”

Non sono soddisfatti i consiglieri di Pronti al cambiamento – Per la Gente per la risposta all’interpellanza sulla mancanza delle condizioni di sicurezza della circolazione pedo-ciclabile e veicolare sul ponte dell’Arno di via Giovanni XXIII a causa dei parapetti obsoleti e barriere stradali assenti.
“Iniziamo dall’affermazione di ammissione della situazione di degrado – dicono i consiglieri – Che lei, sindaco, abbia ammesso che il ponte versa in situazione di degrado è già qualcosa, almeno realisticamente viene riconosciuta l’esistenza del problema. Degrado e mancanza di condizioni di sicurezza sono il frutto amaro di un’inerzia dovuta a mancanza d’interesse da parte delle amministrazioni comunali che nel corso degli anni dal 1961 ad oggi, nulla hanno fatto per adeguare un manufatto di vitale importanza come il ponte, alle necessità di una società in evoluzione, sia nel costume che negli spostamenti”.

“Quindi ad oggi con il ponte non in sicurezza – proseguono i consiglieri – con un flusso veicolare intenso, con sensibilità maturate nella popolazione verso la necessità di impiego di mezzi alternativi alle auto e con lo sviluppo urbanistico avutosi in Oltrarno e nei comuni confinanti al nostro, l’amministrazione comunale di turno, a fronte di una interpellanza circostanziata, si è fatta trovare impreparata a fornire risposte concrete e quindi impreparata ad affrontare le carenze di sicurezza del ponte, senza soluzioni progettuali adeguate, senza finanziamenti e senza una condivisione politica estesa a più livelli, del problema ponte. Questa purtroppo è la realtà dei fatti”.
“Il ponte di via Giovanni XXIII – i consiglieri – benché di proprietà comunale, è una struttura posta su una viabilità di collegamento secondo l’asse viario Nord-Sud, quindi siamo in presenza di una viabilità che raccorda importanti arterie di scorrimento come la Ss 67, la Ss 439 e la Sp 2 Vicarese, ed ecco che il ponte assume rilevanza strategica di notevole importanza e come tale non può considerarsi di sola competenza comunale ma deve intendersi come bene sovraccomunale ad uso della collettività; ragion per cui sono da chiamare responsabilmente in causa sia la Provincia di Pisa che la Regione Toscana. Quindi una struttura così importante per garantire i collegamenti viari di una zona a densità abitativa alta non può che collocarsi nelle prime priorità d’intervento del comune di Calcinaia. Spetta poi al comune di Calcinaia coinvolgere enti governativi superiori sulla necessità di adeguare il ponte alle esigenze di oggi, sicurezza compresa. Peraltro, apprendiamo dalla risposta del sindaco che gli interventi in predicato al ponte, potrebbero causare gravi disagi alla gente perché “…l’installazione di barriere a protezione provvisorie… non consentirebbero più l’attraversamento pedonale del ponte”. Questa circostanza, nel caso dovesse verificarsi, sarebbe un errore gravissimo che limiterebbe la libertà di movimento dei cittadini e che farebbe capire in maniera inequivocabile come l’approccio al problema da parte dell’amministrazione comunale di Calcinaia risulti scoordinato ed irrazionale, sia nella tempistica che nelle soluzioni”.
“Comunque, se gli interventi di sostituzione dei parapetti – concludono i consiglieri – come dice lei, sindaco, nella sua risposta, sono subordinati al conseguimento della certificazione della portata del ponte, vi domandiamo come l’amministrazione comunale di Calcinaia, possa autorizzare la staffatura della nuova condotta fognaria sulla struttura portante del ponte in assenza delle indagini diagnostiche alla struttura, di verifica della capacità portante ai carichi verticali e di analisi della caratteristiche del calcestruzzo, previste per consentire la sostituzione dei parapetti. Possibile che per sostituire i parapetti servano tutte queste analisi e per aggiungere un carico alla struttura portante, non siano necessarie verifiche di merito? Con riferimento al progetto di collettamento della pubblica fognatura che sarà realizzato da Ato, serviranno analisi preliminari, in particolare sulle condizioni del calcestruzzo, e dello stato fessurativo nei punti dove verranno realizzate le staffature al fine di non aggravare le condizioni attuali del ponte in termini di integrità globale della struttura. Dopo il primo collaudo a seguito costruzione è invece una grave mancanza l’assenza di analisi/collaudi periodici riguardo la capacità portante del ponte visto il flusso viario intenso da parte non solo di autoveicoli ma anche di mezzi pesanti anche se autorizzati. Siamo a conoscenza che la legge non prevede tali analisi periodiche, però, sentito anche il parere di più tecnici, trascorsi più di 50 anni dal primo collaudo, su una tale struttura di importanza strategica ci aspettavamo una attenzione superiore rispetto alle risposte che lei, sindaco, ci ha fornito. Per tali motivi esprimiamo la nostra insoddisfazione per la risposta fornita dal sindaco”.

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