Poste, Gabbanini: “Manifestare contro chiusura di Corazzano”

Una manifestazione con tanto di sit in davanti all’ufficio postale di San Miniato, per protestare contro la chiusura dell’ufficio di Corazzano e chiedere la revisione del piano dei tagli degli sportelli di Poste Italiane. Ad annunciarla è il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, pronto a mettersi alla testa del corteo se la linea di Poste non cambierà.

Se non interverranno nuovi fattori infatti dal prossimo 7 settembre anche l’ufficio postale di Corazzano rischia di tirare giù definitivamente la saracinesca. Una decisione su cui pende un ricorso al Tar, che il comune di San Miniato ha promosso insieme a quello di Montopoli in Valdarno che invece potrebbe perdere definitivamente l’ufficio postale di Marti.
Sul caso di Corazzano, il sindaco di San Miniato Gabbanini, sta lavorando a una possibile soluzione e non vuole mollare tanto che spiega: “Proprio questa mattina dopo aver parlato con la regione Toscana abbiamo deciso che a San Miniato daremo vita a una manifestazione per protestare contro la chiusura dell’ufficio postale di Corazzano. Su questo sono determinato – continua il sindaco – e non intendo arretrare, perché non è possibile chiudere un servizio come questo in una frazione. Poste Italiane deve capire che sta erogando un servizio e che la decisione non può essere solo giustificata su logiche di bilancio. Quando si eroga un servizio infatti spesso non si guadagna. Noi per questo nei prossimi giorni, appena terminato il periodo della ferie, faremo una grande manifestazione, un sit in per fermare la chiusura e protestare, una manifestazione alla quale mi auguro si uniscano tutti gli amministratori locali e i cittadini”. Insomma Gabbanini non ci sta ed è pronto a farsi portavoce della protesta, come annunciato nei giorni scorsi anche da altri sindaci della provincia di Pisa che rischiano di vedersi chiudere gli uffici postali nelle frazioni periferiche.
Una corsa contro il tempo, che però è iniziata da mesi e che tra tira e molla, possibilità di cambiare decisione da parte di Poste Italiane alla fine è arrivata fino a qui.
Nei prossimi giorni intanto potrebbero scattare le decisioni definitive. A Corazzano, Poste ha già mandato la disdetta d’affitto ai proprietari dell’immobile che ospita l’ufficio e inoltre il 3 settembre è atteso il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato da San Miniato e da Montopoli per fermare la chiusura dell’ufficio di Marti. Il Tar tecnicamente potrebbe stralciare la decisione di poste e imporre il mantenimento del servizio su Corazzano e Marti. Nelle regioni del nord i ricorsi in alcuni casi hanno dato esito positivo e gli uffici sono rimasti aperti, questa è la speranza anche per San Miniato e Montopoli. “Intanto però dalla Regione – spiega Gabbanini sappiamo che il presidente Enrico Rossi ha un tavolo di trattativa aperto su cui sta lavorando da mesi e questa potrebbe essere un’altra strada per fermare questo piano di tagli. La speranza è quanto meno di riuscire a salvare una parte del servizio, magari garantendo l’apertura per alcuni giorni a settimana, perché non è possibile lasciare una frazione senza ufficio postale”.
In provincia di Pisa ci sono anche altri uffici postali che rischiano la chiusura, 10 in tutto. Oltre a Corazzano e Marti c’è anche Legoli e Ghizzano a Peccioli, Uliveto Terme nel comune di San Giuliano e San Giovanni alla Vena, Soiana a Terricciola, Castelmaggiore nel territorio di Calci e Luciana a Fauglia.
Inoltre al termine di questi tagli la Toscana potrebbe perdere fino a 59 uffici postali.

 

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