Un’altra medaglia sul petto di Libero Cosci, domani in prefettura

Ci sarà anche Libero Cosci, classe 1921 e scampato alla furia dei tedeschi a Cefalonia, fra quelli che, domani mattina 11 dicembre, riceveranno un’onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. La cerimonia di consegna sarà all’auditorium della prefettura di Pisa.
Residente a San Frediano di Cascina, ex-sergente maggiore e telegrafista del Genio, Libero Cosci rimase ben sei ore sotto i cadaveri dei commilitoni della divisione Acqui fucilati dai nazisti. E fra le tante onorificenze che Cosci ha collezionato negli anni, in una vita da testimone attivo di quegli anni, per i quali non ha mai smesso di chiedere giustizia, da domani potrà vantare anche una Medaglia della Liberazione. Caso rarissimo, dato che si tratta di un’onorificenza in genere consegnata alla memoria. Cosci, che all’epoca dei fatti sull’isola greca aveva 23 anni, era intervenuto circa due anni fa in occasione del processo sui misfatti fascisti in Grecia, dopo la comparsa di un nuovo indagato dal tribunale militare di Roma, un caporale tedesco dei cacciatori di montagna. L’Eccidio, che vide morire moltissimi giovani italiani in occasione dell’armistizio, si perpetrò per tutto il mese di settembre 1943 ad opera dei soldati tedeschi, con vittime fra la divisione Acqui che ammonterebbero ad oltre 1200, a cui secondo alcune stime ne sarebbero seguite altre 5mila nei giorni e mesi successivi, nelle opere di rappresaglia, nei combattimenti in terra e in mare e, infine, nei campi di sterminio dove molti prigionieri vennero condotti. Dopo l’eccidio e il rifugio clandestino presso una famiglia greca, Libero si consegnò ai tedeschi e finì in un campo greco a Giannina. Dopo una fuga rocambolesca passò circa due anni e mezzo sui Balcani, prima di finire a Borowitza, in un campo dove rimase quasi tre mesi. Il 27 gennaio del 2012, in un incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, fu già nominato cavaliere.
Con lui, saranno insigniti delle stessa onoreficenza un’altra persona di Cascina, 1 di Bientina, 1 di San Giuliano, 1 di Buti e 6 di Pisa.