In vendita on line, Carabinieri recuperano cimelio della Folgore foto

I carabinieri lo hanno trovato in vendita su una piattaforma on line. I successivi approfondimenti hanno dimostrato che quel “ruolino” era originale, redatto a mano dal fondatore e primo comandante dello Squadrone F, il capitano dell’Esercito italiano Carlo Francesco Gay. Quel cimelio, ora, è tornato a casa, riconsegnato agli acquisitori obiettivi del 185esimo reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi dell’Esercito dai carabinieri della Tutela patrimonio culturale.

Il documento originale è stato riconsegnato alla caserma Pisacane di Livorno, un documento originale di alto valore storico e militare, appartenuto al primo reparto della Brigata Paracadutisti Folgore, ricostituitosi dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, lo squadrone da ricognizione Folgore, meglio conosciuto come Squadrone F.
Il cimelio è stato pubblicizzato su una nota piattaforma informatica di compravendite on-line la cui descrizione corrispondeva a un documento di carattere militare che veniva redatto da ogni comandante di reparto e conteneva dati sensibili e riservati relativi a luoghi, combattimenti, militari deceduti, feriti, dispersi. Il ruolino è quindi una sorta di diario di bordo scritto a mano dal comandante dello Squadrone da ricognizione Folgore, che ha combattuto nella guerra di liberazione.
Allora, sia il reparto che diversi suoi membri vennero decorati per importanti azioni di combattimento svoltesi durante la campagna d’Italia, sia in campo aperto che in operazioni “dietro le linee” e in particolare prese parte alla liberazione di Firenze e altre località toscane nell’estate del 1944, ed effettuò l’unico aviolancio di truppe italiane al fianco delle forze armate alleate durante i combattimenti per la liberazione dell’Italia Settentrionale contro i tedeschi.
Il documento per la sua origine ed il suo contenuto era ed è di esclusiva pertinenza militare e come da disposizioni vigenti, può essere conservato solo da quelle autorità negli appositi archivi storici. La persona che lo aveva messo in vendita, che vive in Sardegna, ha dichiarato di averlo acquistato tempo addietro su un mercatino dell’usato di Cagliari e al momento le indagini non hanno permesso di accertare circostanze e modalità precedenti, relative a come il ruolino non sia stato a suo tempo versato alle competenti autorità militari.

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