Turismo, la provincia diventa brand: ecco Terre di Pisa

Dai fagioli di Orentano al tartufo di San Miniato e della Valdera, all’olio e al vino, come al pane e ai salumi. Piatti centro di una tavola che è ben apparecchiata, ma dalla quale ci si alza con piacere, se attorno ci sono storia, arte, paesaggi e tradizioni. E’ un viaggio che parte oggi quello del brand Terre di Pisa, ma che idealmente esiste da sempre quando si parla di accoglienza toscana e di un turismo che non è quello all’ombra della Torre ma che vive di odori, sapori e ritmi di una terra diversa. Che poi, alla fine, sono più terre, simili e tremendamente diverse in una stessa provincia. Legate da denominatori comuni, che diventano pacchetti turistici. 

Terra di vino, terra di tartufi, terre di storia e di tradizioni, terre di comuni che, questa volta, vanno insieme e non da soli, in percorsi che non dividono i territori ma uniscono le peculiarità: agroalimentari, artistiche, storiche, naturali e l’offerta turistica d’eccellenza. L’iniziativa è nata dalla Camera di Commercio di Pisa che ha raccolto l’esigenza degli operatori del settore agroalimentare, vitivinicolo e dell’ospitalità di definire una strategia di identificazione, sviluppo e promozione di un prodotto turistico in grado di integrare le risorse presenti nelle aree rurali del territorio pisano.
Nei mesi scorsi è dunque partito un lavoro collegiale di studio e di confronto tra istituzioni e operatori del settore che ha analizzato anche gli esiti delle interviste strutturate rivolte a un ampio campione di turisti che hanno soggiornato sul territorio e, alla fine, Terre di Pisa è risultato il brand più idoneo a identificare quella precisa destinazione e sul quale incentrare tutta la strategia di promozione territoriale.
Il piano strategico per il marchio di destinazione Terre di Pisa è stato sottoscritto nel pomeriggio di ieri, nell’ambito del primo di tre seminari dedicati al nuovo Testo Unico sul turismo regionale (qui Turismo, un ciclo di seminari sul nuovo Testo Unico) ed è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra la stessa Camera di Commercio, oltre 30 Comuni, le Unioni Valdera e Altavaldera, le associazioni di categoria e le altre istituzioni operanti nel settore della valorizzazione delle produzioni agricole, della cultura e della promozione turistica. Presenti, oltre al presidente della Camera di Commercio Valter Tamburini, anche il sindaco di Pisa Marco Filippeschi e l’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo.
Obiettivi del protocollo sono la definizione di una strategia coordinata, di un’immagine unitaria, di iniziative promo commerciali sinergiche e lo sviluppo di azioni di co marketing.
Si tratterà quindi di allestire – come hanno spigato Pierpaolo Penco della Mib School of Management di Trieste e Cristina Martelli direttore della Camera di Commercio di Pisa – specifici pacchetti e favorire la nascita di cluster di imprese di servizi turistici, sviluppare progetti per incentivare l’incoming e generare flussi legati al turismo enogastronomico e, più in generale, al viaggio lento, curioso dei luoghi e delle loro tradizioni promuovendo la destinazione Terre di Pisa sui mercati nazionali e internazionali. Un apposito Comitato di Coordinamento, composto da un referente designato da ogni soggetto firmatario, avrà il compito di agevolare, coordinare e monitorare le attività previste dal Protocollo di intesa che avrà validità triennale e che sarà possibile sottoscrivere in ogni momento della sua vigenza.
“Che dal turismo in queste zone di rara bellezza – ha detto il presidente della Camera di Commercio Valter Tamburini – possano scaturire nuove opportunità per la crescita e lo sviluppo economico e culturale può apparire scontato. Non è invece scontato che basti la straordinaria eredità di millenni di storia o il dono di una natura meravigliosa perché le sfide globali possano essere vinte. Oggi, più che mai, è importante distinguersi, raffinare un’identità riconoscibile da comunicare in modo coordinato, efficace e moderno, integrare le risorse affinché il turista possa vivere un’esperienza complessiva sul territorio che risulti pienamente gratificante. Esprimo particolare soddisfazione per il lavoro fin qui svolto, frutto del largo coinvolgimento di soggetti istituzionali, delle associazioni di categoria e della condivisione di strategie e obiettivi con gli operatori economici. Il brand Terre di Pisa e il protocollo di intesa che lo disciplina non sono da considerare, tuttavia, un punto di arrivo ma il punto di partenza di un lavoro ancora più complesso da condurre con con rigore, convinzione e slancio progettuale per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi, primo fra tutti il riconoscimento in sede legislativa di Ambito Territoriale Omogeneo da parte della Regione Toscana”.

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