I pericoli del treno spiegati agli stranieri, idea Polfer

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Una brochure scritta in più lingue, arabo compreso. Con la quale la Polfer spiega agli stranieri l’uso della stazione e i pericoli della strada ferrata. Usi e pericoli che, a dire il vero, spesso sono sottovalutati anche da chi la ferrovia la vive tutti i giorni e vicino a quei binari c’è cresciuto. Due giorni dopo il tragico incidente a San Romano (qui Travolto dal treno a San Romano, aveva le cuffie – Foto), la campagna nazionale della Polfer arriva anche a Pisa.

La Polizia Ferroviaria, che quest’anno celebra il 110ecimo anniversario dalla fondazione, lancia la campagna “keep safe from railway risk” realizzata per sensibilizzare i migranti rispetto ai pericoli connessi con un utilizzo improprio del mezzo ferroviario. Il passaggio dei profughi riguarda infatti anche le vie di comunicazione ferrate e finisce per tradursi talvolta in comportamenti estremamente pericolosi quali camminare lungo i binari, arrivando fino ad addentrarsi nelle gallerie o viaggiare sui tetti dei treni, con il rischio elevatissimo di rimanere folgorati. Non un “semplice” attraversamento dei binari, quello dal quale la campagna prende le mosse,ma abitudini ben peggiori, spesso usate per scappare e raggiungere altri Paesi, in clandestinità o senza documenti.
Gli ultimi tragici episodi del genere hanno riguardato un 36enne iracheno nei pressi di Ventimiglia che è stato investito mortalmente all’interno di una galleria, mentre un cittadino del Ghana e uno del Mali sono rimasti folgorati, il secondo con esito letale, rispettivamente a Verona e in Liguria, al confine con la Francia.

 

L’iniziativa della Polfer, caratterizzata dalla distribuzione di brochure informative multilingue nelle stazioni principalmente interessate dal flusso dei migranti e nei centri di accoglienza e permanenza, si propone di arginare il fenomeno incidentale aumentando la consapevolezza tra i profughi circa i pericoli propri dello scenario ferroviario, spesso poco noti nelle terre di origine. Gli stranieri dunque costituiscono i principali destinatari della campagna che si propone allo stesso tempo più ampie ricadute positive sulla regolarità della circolazione ferroviaria.
“Da tempo ci confrontiamo con il flusso dei migranti in ambito ferroviario – spiega Armando Nanei, direttore del servizio polizia ferroviaria -. Di fronte ad alcuni tragici accadimenti ed avendo avuto modo di constatare che spesso queste persone non si rendono minimamente conto dei pericoli a cui si espongono, abbiamo ritenuto di poter e di dover far qualcosa. Questo il senso della campagna che parte oggi e che si pone in linea con lo spirito di prossimità che da sempre caratterizza l’attività della Polizia Ferroviaria”.

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