Influenza: “Il vaccino allunga la vita”, ma lo fa 1 su 2

“La vaccinazione è una richiesta di salute. Vaccinarsi non è un rischio, è una cosa utile” lo ricorda Angelo Scaduto, medico di Santa Croce sull’Arno che lavora all’Asl 11 di Empoli mentre in Toscana sta partendo la campagna vaccinale contro l’influenza. Ad oggi la media dei vaccinati in Toscana si aggira intorno al 54 per cento e il comprensorio del cuoio si attesta su questi livelli.

Parte anche nel comprensorio del cuoio la campagna di vaccinazione antinfluenzale, con l’obiettivo di vaccinare gratuitamente il maggior numero possibile di ultrasessantacinquenni, le persone appartenenti alla categorie a rischio e gli operatori della sanità. Quest’anno le dosi acquistate dalla Regione sono oltre 900mila e dal 16 ottobre Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale) ha avviato le consegne dei vaccini alle Asl, che si concluderanno il 27 ottobre.  Dal 19 ottobre le prime dosi sono arrivate anche all’Asl 11. “Dobbiamo fare di più – spiega il dottor Scaduto -. Deve essere ancora più chiaro che la vaccinazione è di grande utilità, spesso riesce addirittura ad allungare la vita, fa stare meglio. Ha salvato e continua a salvare la vita di numerosi bambini, dati alla mano e a categorie di persone come i cardiopatici e i diabetici. Pensiamo ai danni che un’influenza recherebbe a queste persone… Per questo la vaccinazione è una richiesta di salute. Pensiamo a quelle persone – che sono molte nel comprensorio del cuoio – liberi professionisti, commercianti, artigiani, privati in generale che si pagano i vaccini per evitare di ammalarsi: ammalarsi per loro significa non lavorare con i problemi che ne conseguono. Loro hanno capito l’utilità della vaccinazione, che siano di buon esempio per tutti. Una media ancora bassa è quella che riguarda le persone socialmente utili: medici, infermieri, insegnanti, pompieri, carabinieri: per loro la vaccinazione è persino gratuita. Si vaccinino, è importante per la comunità perché loro possono trasformarsi altrimenti in veicoli virali significativi recando danni a tutti. Da parte di noi medici è garantita la massima disponibilità. Per quanto riguarda le persone anziane, le andiamo a trovare a casa per garantire un servizio che per loro è gratuito, come per tutte le persone over 65″. Già partite le prime vaccinazioni all’Asl 11, proseguiranno per tutto il mese di novembre e per la prima quindicina di dicembre circa. Il picco massimo dell’influenza è prevista per dicembre e gennaio.
La vaccinazione antinfluenzale, per chi è consigliata, dove e quando farla

 

I principali destinatari dell’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale sono le persone dai 65 anni in su, e le persone di tutte le età con alcune patologie che possono aumentare il rischio di complicanze in caso di influenza. Per gli operatori sanitari la vaccinazione costituisce una misura di protezione fondamentale perché garantisce la protezione individuale e riduce la diffusione dell’influenza tra i pazienti che vengono in contatto con gli operatori stessi. La vaccinazione si può fare dal proprio medico curante oppure nei centri vaccinali della propria Asl. Il periodo ottimale per vaccinarsi è quello autunnale: dalla metà di ottobre fino alla fine di dicembre.
Altre vaccinazioni raccomandate alle persone ultrasessantacinquenni

Già da alcuni anni, la Regione Toscana ha introdotto l’offerta gratuita della vaccinazione anti-pneumococcica ai soggetti a rischio e ai sessantacinquenni, a partire dalla coorte dei nati nel 1950 che mantengono, con i nati nel 1951, il diritto alla gratuità. Quest’anno, è offerta gratuitamente anche ai nati nel 1952. La vaccinazione anti-pneumococcica può essere somministrata in qualsiasi stagione dell’anno, tuttavia, la campagna vaccinale antinfluenzale rappresenta una opportuna occasione per offrire, nella stessa seduta, ambedue le vaccinazioni. A differenza dell’influenza, la vaccinazione antipneumococcica non dovrà essere ripetuta ogni anno. Da quest’anno, il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 ha introdotto anche la vaccinazione anti-Herpes Zoster, che sarà offerta gratuitamente alla coorte dei nati nel 1952.

La vaccinazione antinfluenzale in Toscana, i dati.
La Toscana, nel corso del tempo, pur non avendo raggiunto i livelli di copertura ottimali previsti per l’influenza, ha comunque registrato buoni risultati, generalmente fissati sopra la media nazionale, questo anche grazie alla stretta collaborazione con i medici di famiglia, che contribuiscono in maniera rilevante al buon andamento della campagna vaccinale antinfluenzale (i medici di famiglia somministrano oltre l’80 per cento della totalità delle vaccinazioni effettuate).
Tuttavia, il livello di copertura più elevato pari al 71,1 per cento, raggiunto nella stagione 2009-2010, durante l’emergenza pandemica influenzale, ha registrato negli anni successivi una continua flessione, sicuramente dovuta alla generale disaffezione nei confronti delle vaccinazioni, ma anche imputabile ad una insufficiente o errata comunicazione su questioni di sicurezza dei vaccini, che poi si sono rilevate prive di fondamento.
Di fatto, nella stagione 2014-2015 si è registrato il minimo storico della copertura vaccinale negli ultrasessantacinquenni (50,6 per cento), mentre nella scorsa stagione 2016-2017, pur registrando un sensibile incremento, la copertura regionale è risultata pari al 55,2 per cento, ancora molto lontana dall’obiettivo minimo di copertura vaccinale fissato al 75 per cento.
Nella stagione influenzale 2016-2017 sono stati segnalati al sistema regionale di rilevazione dei casi gravi e complicati di influenza: 9 casi che hanno richiesto un ricovero in terapia intensiva. Tra i 9 casi, sono stati registrati 3 decessi riferiti a persone di età superiore a 65 anni che presentavano patologie croniche.
Nella precedente stagione influenzale 2015-2016 sono stati segnalati al sistema 13 casi gravi di influenza che hanno richiesto un ricovero in terapia intensiva, con due decessi, mentre nella stagione 2014-2015, che ha registrato il valore minimo di copertura vaccinale degli ultimi 15 anni (50,6 per cento), i casi che hanno richiesto un ricovero in terapia intensiva sono stati 61 e i decessi registrati 23: quasi la totalità delle persone decedute presentava patologie croniche.

 

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