Infiltrazioni mafiose nel Cuoio, Cna: “Fare chiarezza”

“Per le imprese la legalità è importante come l’aria che si respira. E’ un bene che il marcio se c’è venga estirpato subito. Ringraziamo la magistratura e le forze dell’ordine e auspichiamo il massimo impegno affinché questa inchiesta possa fare piena luce sulla vicenda che soprattutto posa concludersi nel minor tempo possibile” così Matteo Giusti presidente Cna Pisa ha commentato i primi esiti dell’inchiesta che ha portato a numerosi arresti anche nella zona del distretto del cuoio.
“Chiediamo di fare presto perché può essere un duro colpo all’immagine del distretto industriale – ha aggiunto Roberto Marzini presidente Cna area del cuoio – che invece è giustamente considerato un modello per la gestione ambientale e deve esserlo anche per l’eticità dei comportamenti. Noi siamo fra le parti sociali impegnate da anni sul tema della legalità e della eticità e profondamente convinte che quel territorio può sopravvivere e crescere solo se acquisisce piena consapevolezza di questi temi opponendo come Sistema una barriera granitica sotto il profilo ideale, culturale, sociale, imprenditoriale, istituzionale, economico. La questione riguarda tutti, nessuno escluso, e noi vogliamo fare la nostra parte sino in fondo. Ce lo chiedono i nostri imprenditori, ce lo chiedono i cittadini: lo dobbiamo ad un territorio fatto di imprenditori e lavoratori onesti che ha saputo sempre trovare nelle criticità la forza per superare, tutti insieme, difficoltà che parevano insormontabili”.
Cna siede a tutti i tavoli istituzionali distrettuali “che devono produrre azioni concrete ed efficaci”. Ecco le proposte Cna cosi sintetizzate da Giusti e Marzini.
“Approviamo subito . Spiegano – il regolamento di attuazione del codice etico Distrettuale che abbiamo già di fatto condiviso e rendiamolo immediatamente operativo. Non vogliamo riaprire la discussione, il regolamento va bene anche così come è, ma alla luce di quanto successo crediamo che in apertura del testo condiviso potrebbe tranquillamente essere riportata una dichiarazione sul modello di quanto riportato al secondo e terzo capoverso dell’articolo 1 del nostro codice etico(suwww.cnapisa.it). Chiediamo – proseguono – con voce forte e arrabbiata un deciso cambio di passo, a chi ha le competenze per farlo, rispetto alle politiche creditizie in quel territorio che penalizzano i più deboli rendendoli facili vittime delle organizzazioni criminali. Impegniamoci – concludono – a rafforzare i rapporti interni alla filiera produttiva in modo da riconoscere pari dignità a tutti gli attori del complesso processo produttivo conciario ed escludere così le aziende che palesemente praticano il dumping prodotto dall’illegalità”.
Cna ha dichiarato inoltre di avere fiducia nell’operato della magistratura e di essere a sua disposizione.