Biotestamento, la Toscana è pronta: c’è la delibera

3 aprile 2018 | 17:01
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Biotestamento, la Toscana è pronta: c’è la delibera

“La Toscana è tra le prime regioni che dà corso alla legge sul biotestamento. Una legge di grande civiltà, che abbiamo voluto inserire nel quadro più complessivo delle cure del fine vita, poiché riteniamo che il sistema sanitario, anche laddove non possa curare, debba però prendersi cura della persona fino all’ultimo momento di vita. Quindi la delibera affronta il percorso complessivo di aiuto, sostegno e accompagnamento al paziente nell’ultima fase della sua vita”. Lo spiega l’assessore Stefania Saccardi commentando la delibera, presentata dall’assessore Saccardi e approvata dalla giunta nella seduta di oggi 3 aprile Umanizzazione delle cure e autodeterminazione del cittadino: primi indirizzi per l’attuazione della legge 219/2017.

Con questa delibera, per Saccardi, “la Toscana è pronta per le Disposizioni Anticipate di Trattamento previste dalla legge nazionale sul biotestamento. La legge riafferma la libertà di scelta dell’individuo e conclude una lunga battaglia per rendere concreto il diritto alla tutela della salute nel rispetto della dignità della persona e della qualità della vita. La legge è entrata in vigore il 31 gennaio 2018. Ora le Regioni devono dare attuazione concreta a quanto prescritto dalla legge”.
“La legge sul biotestamento – per il presidente Enrico Rossi – e sulle cure di fine vita, approvata dal Parlamento lo scorso dicembre, è stata un gran passo avanti, il risultato di una battaglia importante nel campo dei diritti civili. Ora le Regioni devono dare concretezza a questa legge. La Toscana lo sta facendo e questa delibera dà le prime indicazioni alle aziende perché a tutti i cittadini sia garantita la possibilità di esprimere, quando sono in salute, ma anche in ogni fase della malattia, adeguatamente informati, le proprie volontà rispetto al percorso di cura”. Questi i contenuti della delibera e il percorso intrapreso dalla Regione Toscana all’indomani dell’approvazione della legge nazionale, per rendere fruibili le Dat ai cittadini, lavorando anche a un modello informatizzato che possa essere inserito nel Fascicolo Sanitario Elettronico. Sono stati fatti incontri con gli ordini dei notai e degli avvocati e con l’Anci. Con i cittadini e con i gruppi di etica. Si sta lavorando sulla formazione dei medici e l’informazione ai cittadini.
Il servizio sanitaro toscano intende garantire nelle sue strutture una corretta pratica della comunicazione tra medico e paziente, nonché dell’informazione e del consenso anche verso i minori e le persone incapaci, il diritto al rifiuto delle cure, la terapia del dolore, il rispetto della dignità delle persone giunte nella fase finale della vita, anche mediante il divieto di ostinazione irragionevole nelle cure, il diritto alla pianificazione anticipata delle cure e alle disposizioni anticipate di trattamento. II principale punto di riferimento del cittadino in tutto il complesso percorso assistenziale della cronicità deve essere individuato nel medico di medicina generale, o medico di famiglia. Entro 30 giorni dall’approvazione della delibera, l’assessorato, attivando anche il previsto percorso con l’Autorità Garante per la Privacy, fornirà alle aziende sanitarie le indicazioni per la raccolta e la registrazione, nelle varie modalità consentite dalla legge, delle volontà dei cittadini in merito alle DAT, compresa l’indicazione del fiduciario. Verranno definiti adeguati percorsi organizzativi, informativi e formativi, per garantire il coinvolgimento di tutti gli operatori del servizio sanitario regionale interessati, oltre ai medici di medicina generale. Verranno organizzate adeguate campagne informative per spiegare ai cittadini gli obiettivi della normativa in materia di consenso informato e di Dat, le finalità, le modalità di attivazione e fruizione dei percorsi strutturati dalla Regione. Si cercherà un’intesa con il notariato e l’Anci toscana, per consentire l’armonizzazione delle procedure operative di registrazione, conservazione e fruizione delle DAT ed entro 15 giorni dall’approvazione della delibera, ogni azienda sanitaria dovrà individuare un proprio Referente di progetto.
Le Dat sono vincolanti per il medico, che potrà però disattenderle a determinate condizioni. Anche in caso di rifiuto o di revoca del consenso al trattamento sanitario, il medico dovrà comunque adoperarsi per alleviare la sofferenza del paziente.