Palazzo Pretorio a Pontedera, 25mila i visitatori in meno di due anni

Primo bilancio positivo per il Palp, il Palazzo Pretorio, che ad appena un anno e cinque mesi dalla sua inaugurazione prepara già la prossima mostra, dedicata all’opera e all’estro di Galileo Chini. A snocciolare alcuni dei dati sull’interesse suscitato dalle varie mostre presenti fra le mura del vecchio tribunale, specie sull’ultima “La trottola e il robot” sono Daniela Pampaloni e Andrea Modesti, della Fondazione Pontedera per la Cultura.

“Dall’8 dicembre 2016 ad oggi sono passati da qui ben 25mila visitatori, di cui 12mila solo per l’ultima mostra – ha sottolineato Modesti. – Con sottolineature molti incoraggianti da parte della critica, dei quotidiani locali e delle grandi testate nazionali”. Interesse che non deriva solo dall’area della Valdera. Se circa metà dei visitatori (49%) sono arrivati al palazzo dalla provincia di Pisa, molti (43%) sono arrivati dalle altre provincie toscane, in particolare da Firenze e Lucca. Piccola ma significativa anche la presenza di visitatori da altre regioni. “Segno che siamo già percepiti come uno dei centri di cultura da coloro che passano da Pontedera» sottolinea Pampaloni. «Numeri che testimoniano la qualità del lavoro svolto – commentano il sindaco Simone Millozzi e l’assessora alla cultura Liviana Canovai. – Un territorio, la Valdera, che in questi anni è cresciuta molto sul fronte dell’offerta culturale, malgrado le molte difficoltà a reperire risorse”. Investimenti che, anche in ottica futura, la Fondazione vorrà fare attraverso un sempre più stretto rapporto con le altre istituzioni culturali della Toscana, a cominciare dalla già presente Fondazione Pisa e Palazzo Blu.

“Siamo nati da poco e bisogna saper crescere. Ma la filosofia di fondo dell’operazione, che ha visto un’inedita sinergia fra pubblico e privato, deve continuare – ha aggiunto Modesti. – Al tempo stesso dovremo aprirci ancora di più alla città”. Stretto il rapporto con le scuole e con il mondo della cultura: 182 le classi in visita in questi mesi, 4 conferenze, 32 laboratori d’arte e alcuni giovani coinvolti anche con progetti di alternanza scuola-lavoro. Con un’occhio al futuro degli allestimenti ma anche dell’edificio, per il quale si pensa ad una valorizzazione delle ex carceri attraverso l’Art Bonus. “La prossima mostra in autunno sarà intentata su Galileo Chini e sul tema dell’acqua, ma non solo” annunciano dalla Fondazione.

Nilo Di Modica

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