Lite furiosa davanti alla figlia, arriva la polizia e scopre che è latitante

L’uomo era nel suo appartamento a Romito di Pontedera, nell stanza della figlia di 4 anni, nascosto nell’armadio, accovacciato dietro i vestiti. Gli agenti della polizia di Pontedera lo cercavano, ma anche quelli di tutta Europa: era colpito da mandato di arresto internazionale per aver fatto parte di una banda che contraffaceva carte di credito. L’uomo era stato rintracciato dagli agenti della questura dopo una lite in famiglia, molto violenta, davanti alla figlia piccola.
Il 19 agosto scorso, una volante del Commissariato era stata inviata in un’abitazione del Romito per una lite in famiglia: i poliziotti avevano trovato una donna straniera di circa 30 anni con una bimba di 4. La donna aveva riferito di aver avuto una discussione animata con un 35enne connazionale suo compagno e padre della bimba, al culmine della quale era stata aggredita fisicamente. All’arrivo della Polizia l’uomo era fuggito e la donna che non presentava lesioni fisiche evidenti, rifiutando il trasporto in ospedale, era stata invitata a presentare denuncia in Commissariato.
Prima di andar via, la pattuglia ha preso gli estremi dei documenti di entrambi, regolarmente residenti da diverso tempo a quell’indirizzo. In ufficio, un’attenta verifica dei codici di identificazione della carta di identità dell’uomo ha permesso di scoprire che il documento in questione era falso, poiché riportante generalità diverse rispetto a quelle ufficiali. Erano stati effettuati ulteriori e approfonditi accertamenti che avevano fatto scoprire che l’uomo aveva cambiato le proprie generalità per sottrarsi a un mandato di cattura internazionale emesso dall’autorità giudiziaria romena perché condannato a 6 anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla frode informatica, perché facente parte di una banda che contraffaceva carte di credito. Cambiando nome, l’uomo era riuscito ad arrivare in Italia, dove si era rifatto un’altra vita mantenendo un profilo basso e riuscendo in tal modo a evitare i controlli di polizia fino al giorno della lite animata con la sua compagna. Iniziate le ricerche anche tramite le sue utenze cellulari e l’eventuale uso di carte di credito, sospettando di essere stato scoperto, il latitante non era tornato più nella sua abitazione, eludendo gli appostamenti della polizia che dal giorno successivo erano stati predisposti. La pazienza degli investigatori è stata premiata nel pomeriggio di ieri 31 agosto, quando i poliziotti hanno visto strani movimenti intorno alla casa del ricercato che hanno fatto presupporre che l’uomo potesse essere rientrato per recuperare oggetti personali e per salutare la propria figlia.
Dopo gli adempimenti di rito e la sottoposizione ai rilievi foto segnaletici e la comparazione delle sue impronte con quelle inviate dalla polizia del Paese in cui era ricercato, l’uomo è stato accompagnato nella Casa Circondariale di Pisa a disposizione della Corte d’Appello di Firenze per la successiva estradizione. Saranno avviate anche le procedure per la cancellazione all’anagrafe comunale della persona che anche per chiedere l’iscrizione, l’uomo aveva presentato il documento di identità falso.