L’UniPisa ha il suo E team, pronto a correre la Formula Sae

11 dicembre 2018 | 19:28
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L’UniPisa ha il suo E team, pronto a correre la Formula Sae
L’UniPisa ha il suo E team, pronto a correre la Formula Sae
L’UniPisa ha il suo E team, pronto a correre la Formula Sae
L’UniPisa ha il suo E team, pronto a correre la Formula Sae
L’UniPisa ha il suo E team, pronto a correre la Formula Sae
L’UniPisa ha il suo E team, pronto a correre la Formula Sae

Nello scorso millennio, l’A team è stata la squadra delle missioni impossibili. In questo, l’Università di Pisa ha il suo E team, con il quale si prepara a gareggiare contro le altre università. Lo fa con gli ingegneri – e non solo – dell’E team squadra corse nella competizione Formula Sae internazionale e ha scelto Pontedera per il primo test drive. Nella piazza del mercato di Pontedera, i ragazzi e le ragazze della squadra hanno effettuato le prime rilevazioni sulla macchina dello scorso anno.

Il test drive ha attirato molti passanti curiosi e gli appassionati di motori. La macchina su cui sono stati effettuati i test è la Kerub H, la monoposto che ha gareggiato lo scorso anno che viene presa come riferimento per capire dove può essere migliorata la vettura. “Abbiamo scelto Pontedera soprattutto per la vicinanza – spiega Gabriele Da San Martino, studente di ingegneria gestionale –. L’anno scorso andavamo al Mugellino, ma le spese di viaggio erano eccessive. Purtroppo a Pontedera siamo stati sfortunati perché pioveva e l’asfalto non era dei migliori, i tecnici non hanno potuto fare le rilevazioni che servivano con i loro sensori e anche il pilota non è riuscito a provare tutto quello che voleva. La macchina è studiata per correre anche sul bagnato, ma in questo momento ci servivano delle rilevazioni in condizioni ottimali. Diciamo che il test non è riuscito benissimo”. Questi sono gli inevitabili imprevisti del percorso che causano dei rallentamenti soprattutto perché non è facile coordinare gli spostamenti di una squadra che conta più di 80 membri. La formula Sae è una categoria di racing finalizzata alla competizione tra le università di tutto il mondo, l’università di Pisa partecipa al contest ormai da dieci anni, ma ancora non viene riconosciuto il giusto merito agli studenti che spendono tempo ed energie in questo progetto. Chi si imbatte in questa esperienza sa che permette di passare dalla teoria all’atto pratico, con tutti gli ostacoli e le complicazioni che si trovano nella realizzazione del progetto. “A grandi linee – spiega Antonio Soddu, direttore gestionale della squadra – le fasi sono progettazione dei singoli pezzi della monoposto, assemblaggio e test drive. Le scadenze per la progettazione sono previste per la fine di dicembre, da gennaio ad aprile sarà il turno dell’assemblaggio e da aprile fino a luglio il team, ma soprattutto il pilota, sarà impegnato nei test drive”. L’appuntamento più atteso è quello che va dal 5 all’11 agosto, quando si correranno le gare in Germania, ad Hockenheim con circa 500 squadre. La Gran parte dei membri del team vengono dai corsi di laurea in ingegneria, ma non sono i soli: ci sono scienziati politici, economisti, linguisti e studenti di altre lauree umanistiche. In tutto, gli studenti provengono da più di 15 corsi di laurea, questo perché la Sae è una sfida a 360 gradi”. La formula prevede una presentazione in lingua del lavoro fatto, un bilancio dei costi e tutta la parte di business plan che perfezionano il progetto. L’e-team dell’Università di Pisa finora ha ottenuto degli ottimi risultati in contesti nazionali e spera di replicare anche quest’anno. Intanto, l’e-team guarda già al futuro e in programma c’è l’idea di gareggiare nella categoria driverless: una macchina a guida autonoma e senza pilota progettata interamente dagli studenti. La squadra corse è finanziata per la maggior parte dall’Ateneo pisano e, in minor misura, da aziende e ditte del settore. “Ringraziamo il comune di Pontedera che ci ha concesso lo spazio e la Polizia locale che ha presidiato l’area”.

Giuseppe Zagaria