Tecnologia, bellezza e teatro: 150 euro a testa per i regali

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C’è lo shopping a caccia degli ultimi regali, ma il più è fatto. E la stima è possibile: a Pisa, ciascuno avrà a disposizione 150 euro di budget per gli acquisti di Natale, 345 a famiglia. Questi i numeri che emergono dall’Ufficio studi di Confcommercio provincia di Pisa. Complessivamente, il giro di affari risulta superiore ai 62 milioni di euro.

Cifre sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno, che non vedono un’oscillazione significativa né in positivo né in negativo. Più nel dettaglio, secondo l’indagine Confcomercio Format, i pisani, di fronte alla scelta dei regali hanno mantenuto la tradizione da un lato, ma anche privilegiato l’innovazione dall’altro. Infatti, se da una parte si confermano ai primi posti tra le preferenze dei consumatori i classici generi alimentari, i giocattoli e i capi d’abbigliamento, la tendenza 4.0 fa sì che nella lista dei regali entrino anche prodotti come gli e-book, la musica digitale, gli abbonamenti alle piattaforme di streaming e le card digitali. Ma sotto l’albero molti italiani troveranno anche trattamenti di bellezza e biglietti per concerti e spettacoli. Resistono smartphone, gioielli, giochi elettronici, viaggi. In calo, invece, calzature, elettrodomestici e articoli sportivi. “Si parte dall’idea regalo e poi si cerca il prezzo più conveniente – spiega Federica Grassini, la presidente di Confcommercio provincia di Pisa – è stabile la percentuale di coloro che faranno i regali, 86,3 per cento, mentre si riduce la quota di quanti prevedono un Natale dimesso. Cresce al 17,8 la percentuale di chi che intende acquistare i regali a ridosso delle festività mentre è dato in leggero aumento, rispetto al Natale 2017, l’utilizzo dei punti di vendita della distribuzione tradizionale”. Ci sono però anche delle preoccupazioni. “C’è il rischio concreto – continua la numero uno di Confcommercio Pisa – che le tante promozioni di novembre, come ad esempio il Black friday, abbiano alla fine ricadute negative, visto che inevitabilmente viene a ridursi la marginalità, soprattutto per quei negozi che continuano a proporre prodotti di qualità a prezzi onesti”. “C’è almeno un dato positivo che mi preme sottolineare – secondo Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa – se da un lato crescono come da alcuni anni a questa parte gli acquisti online, dall’altro aumenta la percentuale di consumatori che si rivolgono ai punti vendita della distribuzione tradizionale. I comportamenti di consumi sono suscettibili di radicali cambiamenti, una sfida che non possiamo in alcun modo sottovalutare, come tutti coloro che hanno a cuore le sorti del commercio tradizionale e di vicinato, elemento fondamentale dell’identità, della qualità della vita, della sicurezza e dell’accoglienza turistica delle nostre meravigliose città”.

 

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